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MATERA – Non ci sono ancora prospettive chiare circa il futuro dell’area Barilla, un’area di proprietà privata all’asta presso il Tribunale di Matera ma che riscuote vista la sua particolare ubicazione un forte interesse anche dal pubblico. Nei prossimi giorni una nuova asta, prevista per il 18 di ottobre definirà quelle che potranno essere le scelte e se ci sarà un acquirente, se sono presentate delle offerte. La base d’asta è scesa intorno ai 12,5 milioni di euro con un’offerta minima di poco superiore ai nove milioni di euro stessi. La partenza con la prima asta in base alla stima del valore dei diversi immobili che compongono l’area era di 16,7 milioni di euro.
Ma al di là dell’esito dell’asta non è chiara la prospettiva, privata o pubblica che sia di ciò che potrà accadere all’interno di quell’area stessa dove probabilmente il privato dovrà riavviare una sorta di confronto con la parte pubblica. Nei mesi passati va ricordato che per prima era stata proprio l’amministrazione comunale attraverso il sindaco Bennardi a ventilare l’ipotesi di un acquisto dell’area dal pubblico per poi intervenire per il recupero ma evidentemente quella proposta avanzata in coincidenza con l’approvazione del regolamento urbanistico ma senza che vi sia stato alcuna modifica alle previsioni sulla Barilla non pare avere basi solide su cui poggiarsi. Anche se una proposta di acquisizione pubblica dell’area nell’ambito di un discorso di Zes 4.0 con il Ministero per il Sud è arrivata anche dalla Regione Basilicata che ha richiesto un finanziamento di circa 40 milioni di euro complessivi di cui almeno sette per l’acquisizione dell’area. Un progetto che dovrebbe però implicare appunto l’acquisizione dell’area ma che dovrà evidentemente attendere perchè al momento i costi sembrano ancora superiori alle previsioni fatte e soprattutto non si hanno notizie di disponibili della Regione rispetto alla richiesta che è stata fatta. Risposte che potranno arrivare probabilmente non prima della fine dell’anno e che verranno buone solo se si arriverà ad una successiva ed ulteriore asta.
La richiesta della Regione nell’ambito dei fondi del Pnrr riguardava una Zes 4.0 della cultura che punti su industria creativa e cultura e che sviluppi i settori, tra gli altri dell’audiovisivi e della produzione cinematografica.
Oltre all’acquisizione dell’area il progetto prevede altri 500.000 euro servirebbero per definire una sorta di masterplan delle aree produttive da individuare e ove intervenire e poi spese per un triennio di gestione per circa 3 milioni di euro, l’adeguamento infrastrutturale e funzionale degli opifici esistenti per un costo di oltre 25 milioni di euro e 5 milioni di promozione e avviamento delle imprese.
Progetti che mantengono ancora grandi punti interrogativi e attendono finanziamenti che al momento non ci sono. Mentre la certezza è l’asta del 18 ottobre e il futuro dell’area Barilla è ancora in bilico in attesa di risposte chiare.
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