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Ispettori del lavoro durante alcuni controlli

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MATERA – La scoperta di diciannove lavoratori in nero costa la sospensione dell’attività, oltre a una maxi-sanzione, a tre aziende materane. E’ il dato più rilevante di una serie di controlli eseguiti dalla sede di Matera dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Potenza-Matera anche nel settore manifatturiero della città dei Sassi.

Nella settimana tra il 9 e il 13 ottobre, i militari del Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Matera, insieme con i loro colleghi del Nucleo Ispettorato del lavoro di Potenza, funzionari del Servizio di prevenzione dell’Azienda sanitaria materana e i mediatori culturali dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni hanno eseguito una serie di controlli in alcune imprese impegnati nel distretto del mobile imbottito e nella preparazione di prodotti da forno.

In totale, sono state verificate 101 posizioni lavorative relative al personale utilizzato da 9 diverse aziende, 4 delle quali sono risultate irregolari per varie ragioni. Le posizioni controllate hanno interessato 86 lavoratori e 15 lavoratrici, in gran parte di nazionalità straniera. In particolare, 42 lavoratori cinesi, 11 nigeriani, 7 pakistani e altri 16 di varie nazionalità (africana o asiatica).
Sono state 23, invece, le posizioni controllate relative a lavoratori italiani, 1 di nazionalità polacca e un altro di nazionalità inglese.

Proprio per questo – spiega una nota – è risultato «fondamentale il ruolo svolto dai mediatori culturali dell’Oim, che ha consentito di acquisire la fiducia dei lavoratori stranieri, in molti casi soggetti fragili che devono sottostare a condizioni di sfruttamento perché non hanno altri mezzi di sussistenza e che difficilmente avrebbero esternalizzato situazioni di irregolarità lavorativa».

Dai controlli sono emerse diverse posizioni lavorative completamente sconosciute alla Pubblica amministrazione e quindi “in nero”. Ben 19 quelle scoperte, che hanno portato alla adozione di altrettante maxi sanzione per lavoro nero e alla sospensione di tre attività imprenditoriali per impiego irregolare di manodopera: in percentuale, è risultato superiore al 10 per cento l’impiego di lavoratori in nero rispetto al numero di quelli presenti al momento del controllo.

La quantificazione delle sanzioni amministrative che vanno elevate e le somme dovute per contributi previdenziali e assicurativi non corrisposti, con relative e ulteriori sanzioni, sono ora in corso di definizione. Ma numerosi sono stati anche anche i provvedimenti di prescrizione obbligatoria adottati per la violazione di articoli di legge rientranti nel D.LGS 81/2008 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, riguardante maggiormente la violazione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, la formazione sul rischio inerente la mansione specifica e gli ambienti di lavoro.

L’azione di controllo, rientrante nella campagna Alt caporalato D.U.E., effettuata dall’Ispettorato del lavoro in Basilicata – evidenzia la nota – «tende a garantire il rispetto delle norme lavoristiche, previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro anche in un settore, quello manifatturiero, che si dimostra interessato a masse di lavoratori, spesso extracomunitari, impiegate senza il rispetto della normativa salariale di settore, al fine di raggiungere un ingiustificato vantaggio concorrenziale, spesso a scapito della sicurezza dei lavoratori occupati».

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