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È FORTE il grido di dolore che si solleva dagli operatori turistici, alberghi e ristoranti in primis, con tutto l’indotto delle guide e delle agenzie viaggi, che anche in città ormai fanno davvero fatica a rimanere a galla. Servirebbero misure immediate e una programmazione concreta da parte dell’Amministrazione comunale, per soccorrere un settore ormai in piena crisi esistenziale, tra chi (per fortuna la stragrande maggioranza) rispetta le regole, e chi prova la furbata di pranzi e cene sotto banco. La beffa arriva da una circolazione spropositata di persone in città, non certo in linea con le restrizioni, ma con i locali inesorabilmente chiusi. Un problema serio, perché oltre alla sopravvivenza di tantissime attività, i cui conti si regoleranno a fine anno, c’è anche l’aspetto occupazionale di una grande forza lavoro, per la maggior parte costituita da giovani anche qualificati, che non sanno che stagione li attende.

Il tutto in un quadro nazionale altrettanto incerto, con ristori arrivati in ritardo e con criteri ritenuti risibili; ma soprattutto nella migliore delle ipotesi un altro mese, quello cruciale di aprile, senza poter lavorare. Una situazione drammatica, che come è stato già prospettato nei vari confronti in prefettura, ha già generato una polveriera sociale pronta ad esplodere. In ballo c’è quello che ormai è diventato il settore economico trainante della città, quello sul quale decine di giovani imprenditori hanno scommesso ed investito, soprattutto nell’anno da Capitale europea della cultura. Tutto oggi rischia di essere vanificato da un’altrettanto drammatica pandemia, gestita male sia a livello nazionale, che locale. Infatti, gli operatori sono convinti che un settore nevralgico come il turismo, meriti a Matera una persona dedicata e professionale, quindi la delega nelle mani del sindaco Domenico Bennardi, seppure volenteroso e propositivo, oggi non può garantire la dedizione totale e concreta che merita il settore in piena crisi. Bennardi sta cercando di coinvolgere tutti gli operatori in un discorso virtuoso, parlando di turismo sostenibile, ma oggi è in ballo il futuro stesso del turismo a Matera, non solo il suo auspicabile carattere ecosostenibile.

Ne è convinto Gianni Genco di Assoturismo Confesercenti, che con altri colleghi operatori di settore ha partecipato sabato scorso a un incontro promosso dall’Amministrazione, per individuare le figure garanti del futuro “Patto per la sostenibilità”. «Un progetto di sicuro interesse -ci ha spiegato Genco- ma oggi si deve fermare ogni iniziativa estemporanea, per concentrarsi sulla necessità di salvare il settore alla deriva totale. Noi torniamo sulla necessità di riaprire il Tavolo tecnico sul turismo, quell’organismo operativo dall’assessore Poli Bortone in poi, che abbia per interlocutore un assessore ad hoc, che si possa dedicare a tempo pieno al settore, attraverso un confronto continuo con gli operatori e le loro necessità. Mi rendo conto che potrebbero esserci problemi di bilancio -rimarca Genco- allora si individui un’altra figura, anche un professionista esterno. Noi come settore siamo disposti ad offrire un forte contributo, purché si inizi a parlare concretamente della ripartenza, che sarà peraltro molto complessa.

L’ultimo provvedimento del governo, con la chiusura almeno fino a fine aprile, ha generato ulteriore esasperazione negli operatori, che anche questo fine settimana hanno dovuto assistere inermi all’abnorme circolazione di persone in città, sembrava il 2 luglio, ma con le attività chiuse. L’asporto non è una soluzione, nè un rimedio, perché il ristorante non nasce per l’asporto e per quanto ci si possa sforzare, non si arriva mai a poter lavorare in modo soddisfacente. È importante il fattore tempo -conclude Genco- perché in questo momento storico gli operatori del settore sono a completa disposizione con idee e proposte, poi se e quando, come tutti ci auguriamo, si tornerà a lavorare dopo mesi di stop forzato, nessuno avrà il tempo e la disponibilità a discutere e programmare in tavoli tecnici. Quindi occorre farlo adesso».

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