Carmela Girasole
2 minuti per la letturaSulla morte a Brescia della lucana Carmela Girasole si addensano i dubbi degli inquirenti: si fa strada l’ipotesi di un possibile omicidio
POTREBBE essere stata uccisa Carmela Girasole, la maestra di scuola elementare originaria di Montalbano Jonico morta nei giorni scorsi a Brescia.
E’ questo il sospetto per cui il pm della città lombarda hanno iscritto sul registro degli indagati il compagno di Girasole, un 46enne di origini marocchine.
Nei suoi confronti l’ipotesi di accusa è di omicidio preterintenzionale.
Da verificare, infatti, c’è la possibilità che l’aneurisma celebrale che ha portato alla morte della maestra lucana non sia dovuto ad una semplice caduta dalle scale, come lei stessa avrebbe rappresentato, ma dalle violenze subite dal compagno. In un impeto di rabbia da cui sarebbe scaturito un decesso, non cercato ma accettato a livello di rischio.
Gli accertamenti sulla morte di Girasole sono partiti sulla base di una segnalazione di medici dell’Ospedale civile di Brescia. Qui la donna era arrivata in ambulanza il 23 settembre in stato di semicoscienza.
MORTE DELLA LUCANA CARMELA GIRASOLE, I DUBBI DEGLI INQUIRENTI
Nei giorni precedenti la maestra lucana si era già presentata per ben tre volte al pronto soccorso, sempre col compagno, lamentando un forte mal di testa. Ma i sanitari l’avevano lasciata tornare a casa escludendo che fosse in corso qualcosa di grave.
Indiscrezioni di stampa circolate nelle ultime ore segnalano che ai medici degli ospedali riuniti non sarebbero sfuggiti alcuni lividi sul corpo della donna, che hanno fatto pensare a delle percosse.
Altra circostanza da verificare riguarda il fatto che la donna non avesse voluto lasciare le sue generalità al pronto soccorso in occasione dei primi tre accessi. Un particolare che lascia pensare alla volontà di coprire qualcosa o qualcuno, in relazione al suo malessere.
Ieri, 1 ottobre 2024, hanno effettuato l’autopsia sul corpo disposta dal pm bresciano Francesco Carlo Milanesi.
Tra i quesiti posti ai consulenti della procura, che hanno chiesto 90 giorni per il deposito delle loro conclusioni, c’è anche la presenza, o meno, di lividi sul corpo compatibili con una violenza domestica.
Il fascicolo d’indagine sul caso risulta aperto, inizialmente, per lesioni, derubricato in omicidio preterintenzionale dopo poche ore. Quando i medici del reparto di rianimazione degli ospedali civili di Brescia hanno preso atto del fallimento dei tentativi di salvere la 45enne e ne hanno dichiarato la morte.
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