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Primo caso di revenge porn in Basilicata. Un uomo di 37 anni, Michele De Fino residente a Palazzo San Gervasio ma domiciliato a Matera ha ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per, molestie e atti persecutori nei confronti della sua ex insieme alla diffusione di immagini sessualmente esplicite.

L’uomo era già in carcere nell’ambito della stessa indagine perché trovato in possesso di una pistola poi risultata rubata.

La donna vittima delle minacce e molestie, una sua ex con cui aveva interrotto una relazione sentimentale si è rivolta nei mesi scorsi alle forze dell’ordine temendo per la propria incolumità e nel mentre l’uomo ha pubblicato sui social video intimi inviati anche ai parenti della donna e ad alcuni conoscenti.

Quando l’uomo ha postato poi in un’altra conversazione una pistola la Polizia è potuta intervenire arrestandolo in flagranza e trovando l’arma risultata rubata, una 7,65 e quattro cartucce. Infine in alcune chat dell’uomo è emerso un elenco di 17 donne che avrebbero avuto rapporti sessuali con lui e che l’uomo ha indicato con delle iniziali rivolgendosi ai mariti per avere adeguata documentazione di questi rapporti. Su questo sono ancora in corso indagini e approfondimenti da parte della Polizia e della Procura. L’indagine di cui ha dato notizia il procuratore capo Pietro Argentino è seguita dal pubblica ministero Anna Franca Ventricelli. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Vicario del Questore Maria Letizia La Selva e al Capo della Squadra Mobile Fulvio Manco.

LA CONFERENZA STAMPA

È stato il procuratore capo argentino a raccontare quanto avvenuto che è partito dalla denuncia qualche mese fa in Questura da parte della donna. Una denuncia accompagnata da una serie di elementi e di materiale che era stato postato dall’uomo.

La donna residente in un comune della provincia di Matera, ma dimorante per lavoro nel capoluogo ha spiegato cosa accadeva con l’ex compagno con cui era stata per circa due anni e che pensava lei avesse una nuova relazione, in realtà inesistente, con un altro uomo.

Nel corso dei due anni di relazione l’uomo aveva, come hanno ricostruito le forze dell’ordine, dato sfogo a ripetute molestie e minacce che avevano procurato alla donna uno stato d’ansia ed un timore per la propria incolumità, era costretta ad uscire poco e mai da sola, a guardarsi sempre le spalle, a parcheggiare l’automobile in zone lontane dalla propria abitazione, sino a farla ritornare nel paese d’origine.

Nondimeno, l’uomo, sospettando una nuova relazione sentimentale intrapresa dalla donna, ha cominciato a pubblicare su “facebook” i video nei quali veniva ripresa in atteggiamenti intimi, inviandoli anche tramite “messenger” al padre ed al fratello minore della donna, nonché tramite “whatsApp” anche ad altri conoscenti.

A far scattare dal resto, come detto la pubblicazione della pistola. A lasciare ancora aperte le indagini ad ulteriori verifiche l’elenco di donne (diciassette), pubblicato dal De Fino, che avrebbero avuto con lui dei rapporti sessuali. In tale messaggio, l’uomo indicava le donne, tutte di un comune del materano, con le iniziali e con l’età, invitando i mariti a contattarlo per avere adeguata documentazione dei rapporti avuti con le consorti.

Una situazione che merita come confermato anche dal procuratore Argentino e dalla pm Ventricelli ulteriori indagini perchè potrebbero esserci altri reati che sono stati commessi e su cui la Procura andrà a fare le dovute indagini.

Proprio per effettuare queste verifiche la Polizia ha proceduto al sequestro di due telefoni cellulari, tre computer e di una chiavetta “usb” riconducibili al De Fino e contenenti verosimilmente materiale di interesse investigativo.

Il provvedimento è stato di custodia cautelare è stato notificato in carcere, presso la locale Casa Circondariale, dove l’uomo si trovava ristretto a seguito dell’arresto in flagranza di reato di cui si è detto.

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Francesco Ridolfi

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