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MATERA – In piazza Mulino non si muove niente. Non si è mai mosso niente e con il passare degli anni l’incuria e l’abbandono di un luogo centrale, a pochi passi dal cuore storico di Matera, rappresentano la cifra principale. Al centro di quella che dovrebbe essere l’attività di cura e manutenzione c’è un caso che da sempre mette a confronto inquilini e un Istituto che ha sede nell’edificio.
All’epoca dell’amministrazione guidata da Raffaello de Ruggieri, si tentò di aprire un colloquio per giungere finalmente a una riqualificazione dell’area ma a causa delle complicazioni che emersero, il Comune decise di desistere. Oggi la situazione sembra essere ulteriormente peggiorata a causa di una manutenzione assente che aggiunge ogni giorno un nuovo rudere che si stacca dalla struttura centrale della piazza.
Le condizioni della area che nell’immaginario collettivo avrebbe dovuto essere una fontana, sono al limite della sicurezza e se si tiene conto che spesso sono i bambini a giocare fra quei mattoni pericolanti, il rischio di un incidente è dietro l’angolo.
Le foto sono eloquenti.
Eppure la storia di piazza Mulino rappresenta uno dei simboli di Matera, legato alla storia dei mulini su cui si fonda gran parte dello sviluppo economico della città. Il progetto di fare un luogo legato alla modernità si deve a tre dei nomi più importanti dell’urbanistica italiana, protagonisti della storia che fece di questa città uno dei laboratori più prestigiosi d’Italia. Carlo Aymonino, Piergiorgio Corazza e Raffaele Panella firmarono quello che avrebbe dovuto segnare un importante fase di crescita della città e che oggi l’amnesia dei burocrati ha trasformato in un “luogo di nessuno” che da troppi anni non si vuole curare, riportandola alle condizioni che avevano voluto i tre urbanisti.
Più semplice, invece, continuare a basarsi su un intricato intreccio di cavilli e complicazioni che la storia degli ultimi anni ha reso ulteriormente granitico, lasciando che nessuno intervenga in attesa che qualcuno chiarisca il mistero della “piazza di nessuno”.
Il passare degli anni, però, ha aggiunto il rischio degli effetti di questo abbandono e oggi camminare in piazza Mulino è, per adulti e minori, un vero e proprio pericolo sotto gli occhi di tutti. Soprattutto delle centinaia di turisti che ogni giorno, a ogni ora, percorrono quel tratto per raggiungere piazza Vittorio Veneto e l’ingresso verso i Sassi.
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