I danni causati dall’incendio
2 minuti per la letturaSCANZANO JONICO – Quando tutto sembra tranquillo, ecco che riprende l’ansia per la criminalità organizzata a Scanzano Jonico. C’è quasi certamente la mano dell’uomo, dietro l’incendio che domenica sera, intorno alle 21.30, ha distrutto il corpo centrale del lido “Baia delle scimmie”, in località Terzo Madonna; un angolo di spiaggia sperduto e suggestivo, dove quella era l’unica struttura in fase di allestimento.
Non si conoscono ancora le cause del rogo, né pare che i vigili del fuoco siano in grado di determinarle con certezza, sta di fatto che la struttura amovibile quasi del tutto montata (si stava allestendo la cucina), era già fornita di energia elettrica. Sul posto sono arrivati tempestivamente i carabinieri della Compagnia di Policoro ed i vigili del fuoco del distaccamento cittadino, che hanno potuto fare ben poco per salvare la struttura dall’azione devastante delle fiamme.
Il risultato è un mucchio di cenere, tanti investimenti inceneriti in pochi minuti. La concessione è in capo a un gruppo di imprenditori, amministrato da un materano.
La Baia delle scimmie è diventata in questi anni un lido cult per chi frequenta il litorale scanzanese, ed oggi non si sa se chi ha deciso di investire, nonostante le difficoltà del momento, possa rialzarsi e rilanciare l’impresa. Sul fatto indagano i carabinieri, che non escludono alcuna pista, compresa quella del corto circuito.
Dalle prime indiscrezioni, emerge che l’operaio al lavoro fino a sabato per il montaggio della struttura, abbia dichiarato di aver staccato il contatore elettrico a fine giornata, quindi nei locali del lido non ci sarebbe stata corrente elettrica allo scoppio dell’incendio.
La pista più accreditata rimane quella dolosa, e qui si sta cercando di ragionare su chi e perché abbia potuto “ordinare” o portare a segno l’azione criminale. Il nucleo portante del clan che imperversava a Scanzano Jonico è attualmente quasi tutto ristretto in carcere o con misure limitative della libertà in atto; ma potrebbe ancora esserci in giro qualche gregario, che risponde a qualche ordine.
In questo caso, però, non si capisce il movente, perché se si vuole estorcere del denaro a un’attività economica non la si distrugge, impedendo al titolare di poter produrre utili.
Quindi, c’è la pista del danno definitivo, per togliere di mezzo un concorrente scomodo; ma anche in questo caso occorre considerare che la Baia delle scimmie è l’unico lido operante su quel tratto di litorale, a circa 600 metri dalla struttura più vicina, quindi è difficile che abbia “pestato i piedi” a qualcuno.
Di nessun aiuto sono le telecamere di sorveglianza, assenti in quella zona selvaggia ed isolata della marina di Scanzano. Le indagini proseguono, quando al lido ormai mancavano solo gli ombrelloni per poter accogliere i primi turisti. Oggi, però, non si sa se Baia delle scimmie tornerà a Terzo Madonna.
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