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SCANZANO – L’associazione di cultura e volontariato “Rocco Scotellaro” non è solo un luogo di incontro per gli anziani, ma la sede di una sorta di agorà nella quale chiunque condivida i valori del confronto e della libertà, trova ospitalità. Per questa ragione le scritte sulla porta d’ingresso trovate sabato mattina da presidente Giuseppe “Mario” Vitale stridono ancora di più.
A oltre 24 ore dalla scoperta non c’è cattiveria nè astio nelle parole che commentano l’atto di ignoti avvenuto probabilmente nella notte di venerdì. «Rappresento gli anziani e sento di poter parlare a nome di tutti quelli della mia età che si trovano ovunque nel mondo e per questo ho creduto di non poter far passare sotto silenzio questa vicenda – spiega – Dietro questa frase si legge tanto di quell’odio da farci chiedere quale sia la nostra colpa. Al clima di odio e violenza verbale che stiamo vivendo in questo periodo, ho risposto invece invitando chiunque sia l’autore di quel gesto a incontrarmi per spiegare le sue ragioni».
L’associazione, a Scanzano, è considerata un punto di riferimento anche se il numero dei soci è diminuito soprattutto a causa del Covid che ha costretto a interrompere le attività da novembre scorso.
«Abbiamo chiuso non appena sono stati registrati i primi casi di contagio fra gli studenti, ma io ogni giorno – spiega ancora Vitale – passo per controllare che tutto sia a posto ma questa volta è andata in modo diverso». A prevalere è soprattutto l’incredulità: «Abbiamo messo a disposizione la sala per le riunioni di condominio ma anche per gli incontri fra ragazzi impegnati in partite di ping pong e questo dimostra la nostra apertura verso la comunità. Questo gesto mi ha offeso non a titolo personale ma a nome di tutti gli anziani del mondo». Quella frase rivolta a chi ha fatto la storia di comunità e di intere famiglie, ha colpito l’opinione pubblica dalla quale non sono mancate le spressioni di solidarietà.
«Non riusciamo a trovare nessuna giustificazione in merito all’orribile frase scritta sulla vetrata d’ingresso del centro sociale pensionati – commenta Roberto Giannantonio responsabile Inac-Cia di Basilicata – l’associazione ha sempre mostrato attenzione e amore verso la comunità di Scanzano e non solo, aprendo le porte a laboratori intergenerazionali, convegni e ogni manifestazione utile alla crescita del comune e allo sviluppo dei concetti di solidarietà, sviluppo sostenibile e invecchiamento attivo. Una frase che lascia tutti con l’amaro in bocca – aggiunge Giannantonio – Gli anziani sono la ricchezza del nostro presente».
Rudy Marranchelli, presidente della Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli), ricorda che c’è una legge regionale del 2017 , “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni” , che va recuperata ed attuata in tutte le sue azioni. «Da parte di noi giovani agricoltori- scrive – questo gesto assurdo è una nuova molla per rilanciare quel patto generazionale da sempre sostenuto che ci vede orgogliosi di proseguire l’attività e l’esperienza dei nostri nonni nei campi. Continuiamo quotidianamente ad avere bisogno di loro come delle nostre nonne chef custodi della tradizione della cucina contadina e popolare».
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