Il degrado tra i sassi
3 minuti per la letturaSPACCIO di droga, degrado, rifiuti abbandonati e persino prostituzione. Non parliamo del quartiere periferico di una metropoli, né delle Vele di Scampia o del più famoso Bronx, ma dei rioni Sassi, patrimonio dell’Umanità e monumento vivente. Il motore economico della città, depotenziato clamorosamente dal degrado. La denuncia viene dai residenti, coloro che fino a qualche anno fa venivano considerati dei privilegiati, con valori anche milionari dei loro immobili, ma oggi devono lottare con le peggiori piaghe urbanistiche e sociali.
La zona più colpita da questo preoccupante fenomeno è quella di vico Commercio, via Lombardi e poi vico Solitario e Calata Ridola. Angoli suggestivi e turisticamente attraenti, trasformati in piazze di spaccio, con grotte di proprietà privata non sufficientemente protette, dunque trasformate in alcova per sesso a pagamento ed uso di eroina. Lo testimoniano le decine di siringhe facilmente reperibili sul posto. E poi rifiuti di ogni genere, che ammorbano e degradano le grotte, dove lo sguardo dei turisti assenti solo per il Covid, potrebbe facilmente addentrarsi. Il degrado è tangibile anche con le scritte sui muri (come documentano le foto), molte fatte in momenti di sballo o ancora peggio per indicare i luoghi appartati dello spaccio.
Come le frecce che sono comparse a terra nei giorni scorsi, con tanto di scritta/insegna per dire ai consumatori: “Se non mi trovi qua, segui le indicazioni”. Insomma, gli antichi rioni di tufo, con la complicità del coprifuoco Covid, sono diventati la peggiore periferia metropolitana. Un fenomeno presente anche prima della pandemia, che oggi si è notevolmente accentuato. A nulla sono valsi i vari appelli a prefettura e forze dell’ordine: in questi mesi nulla è cambiato. Anzi. Un microcosmo di criminalità e lordume sociale, che sfida ogni regola iniziando a brulicare proprio dopo le 22, quando tutte le persone perbene restano a casa. Quindi, paradossalmente, il coprifuoco rischia di incentivare spaccio e prostituzione.
Negli anni scorsi, un’ordinanza del sindaco De Ruggieri imponeva ai proprietari di grotte la chiusura degli spazi (vico Lombardi ndr), ma solo qualcuno ha adempiuto con deboli reti metalliche subito divelte; il risultato è sotto gli occhi di tutti: rifiuti e degrado dove si dovrebbe fare turismo. “Siamo regrediti alla situazione degli anni ’80. -ha commentato il ristoratore Gianni Genco, sentito dal Quotidiano come residente ed esercente dei Sassi- Ci sono i bar chiusi ed il consumo di alcolici è alle stelle, oggi necessita un’urgente messa in sicurezza dei Sassi, con la videosorveglianza ed i controlli a tappeto a piedi ed in borghese. Non è sufficiente presidiare in auto alcune zone, come si sta facendo, ma si deve perlustrare questi vicoli a piedi ed in borghese comminando sanzioni a raffica, per reprimere questo fenomeno gravissimo in un patrimonio Unesco.
L’unico motore dell’economia materana e regionale abbandonato a sé stesso, dove questa gente arriva persino ad abbattere muretti e porte. Non se ne può più -conclude- servono interventi rapidi ed efficaci, servono telecamere e ronde notturne delle forze dell’ordine”. Dopo i fasti di Matera 2019, traguardo conquistato soprattutto grazie ai Sassi, oggi gli antichi rioni hanno bisogno di un aiuto per evitare il collasso sociale, ambientale ed urbanistico.
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