La discarica comunale di La Martella
2 minuti per la letturaSI avvicina la tanto attesa bonifica, per la discarica comunale di La Martella. Lo scorso 27 gennaio, sono state aperte le buste per l’affidamento dell’appalto, affidato ad Invitalia.
Un impianto che rientra tra i 23 lucani sottoposti a procedura di infrazione comunitaria. La Regione Basilicata fu invitata a relazionare entro il 15 settembre 2017 per i successivi adempimenti. La Corte di Giustizia ha, quindi, condannato l’Italia, con sentenza del 21 marzo 2019, al pagamento delle spese legali per non aver adempiuto alla Direttiva 1999/31/Ce relativa alla gestione delle discariche. Le spese sono state quantificate in una somma forfettaria minima pari a 8.716.000 euro, a cui vanno aggiunte le penalità giornaliere sulla base di un calcolo effettuato partendo da un importo forfettario di base uniforme di 680 euro al giorno cui moltiplicare una serie di coefficienti che non rendono possibile determinare a priori l’ammontare esatto delle sanzioni pecuniarie che la Corte di giustizia potrà infliggere all’Italia. Delle 23 discariche lucane, ne sono rimaste 14, tra cui l’impianto materano, che è il più costoso per la bonifica, dopo quello di Salandra in località “Piano del Governo”, per il quale sono stati stanziati 4 milioni.
Il Comune di Matera, che non riusciva a dare una soluzione concreta alle contestazioni mosse dal commissario europeo, si affidò alla consulenza dell’ingegner Luigi Boeri, oggi presidente della commissione Aia-Via nazionale; ma il lavoro prodotto dal professionista venne ignorato dalla amministrazione De Ruggieri.
A quel punto la Regione Basilicata provvide a nominare un commissario tra i propri funzionari e di concerto anche con Boeri, rientrato come consulente, gli uffici regionali rinnovarono l’Aia, con precise prescrizioni operative. L’impiantistica, tritovagliatore ed impianto di compostaggio, non venne trattata in Aia; la parte residuale del V settore della discarica pari a 43,500 mc sarà colmata in 3 anni con rifiuto umido riveniente da trattamento meccanico stabilizzato e, sempre nell’Aia, sono stati descritti con puntualità le modalità ed i tempi sia della bonifica che il relativo piano di monitoraggio.
Il commissario dopo aver approvato il progetto definitivo, ha dato mandato ad Invitalia di redigere il progetto esecutivo; oggi quel progetto esecutivo che è conforme all’Aia concessa va a gara per 8.015.654,03 di euro oltre Iva, circa 200mila euro di oneri di sicurezza non sono soggetti a ribasso. Le somme a disposizione sono 3 milioni rivenienti dal Patto per lo sviluppo della Basilicata Fsc 2014-2020 e sono stati inseriti nel Cis di Matera mentre 7,5 milioni sono somme messe a disposizione dalla Regione. Avviata la bonifica, si dovrà aprire il dibattito in città sulla impiantistica che è rimasta congelata.
Bisognerà porre particolare riguardo all’impianto di compostaggio, che previa modifica sostanziale dell’Aia e un piccolo investimento potrà trattare l’umido della differenziata. Ci sarebbe un vantaggio economico per il Comune e la decisione va assunta rapidamente.
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