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Pasquale Cariello, Matteo Salvini e Rosanna De Pascalis in una frame di un video preso dal canale Emmenews su Youtube

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POTENZA – Un mese dopo aver subito l’incendio di alcuni cassoni di plastica, nel pieno della campagna elettorale per le regionali della Basilicata, avrebbero ricevuto la visita dell’allora vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Un gesto di attenzione, per testimoniare la vicinanza dello Stato alle vittime del racket. Solo che il racket, lì, non c’entrava nulla. E l’apparenza di un’azienda modello, impegnata nella produzione delle rinomate fragole del metapontino, nascondeva il riciclaggio dei soldi sporchi di alcuni tra i più potenti narcotrafficanti della ‘ndrangheta.

C’è anche questo sullo sfondo dell’ultima inchiesta della Direzione distrettuale antimafia lucana, guidata dal procuratore Francesco Curcio, che ha portato all’esecuzione di 24 misure cautelari e al sequestro dell’azienda agricola Aldo De Pascalis di Scanzano Jonico.

A fare gli onori di casa con segretario nazionale della Lega, a marzo 2019, era stata la figlia del titolare, Rossana De Pascalis, da mercoledì agli arresti domiciliari per trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio.

Stando all’ipotesi dei pm, infatti, col padre e il fratello avrebbero ripulito e reinvestito nell’acquisto di immobili almeno 4milioni di euro per conto dei fratelli Filippo e Giacomo Solimando, di Policoro.

Entrambi già detenuti per finire di scontare le condanne, rispettivamente a 20 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione, per il traffico internazionale di stupefacenti gestito dal clan degli zingari della vicina Corigliano, nell’alto Ionio cosentino.

All’epoca Rossana De Pascalis era anche consigliera di minoranza del comune di Scanzano, sciolto per infiltrazioni mafiose 9 mesi più tardi dal successore di Salvini al Viminale, la lucana Luciana Lamorgese.

A propiziare la visita in azienda di Salvini, quindi, sarebbe stato un altro giovane consigliere comunale scanzanese, Pasquale Cariello, poi eletto con la Lega in Consiglio regionale e attuale presidente della commissione Affari istituzionali del parlamentino lucano. Lo stesso Cariello che di recente è finito sotto inchiesta, a sua volta, per un’ipotesi di abuso d’ufficio legata ai permessi concessi dal Comune per uno strano concerto in piazza ad agosto del 2018.

Quella sera, ad animare la serata, era stato un noto cantante neomelodico rinomato per i testi inneggianti alla malavita. Un’autocelebrazione, secondo gli inquirenti dell’Antimafia lucana, organizzata da un altro dei clan della zona, guidato dall’ex carabiniere Gerardo Schettino e storico alleato dei fratelli Solimando

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