Il comandante dei carabinieri Samuele Sighinolfi e il procuratore capo Pietro Argentino
2 minuti per la letturaMATERA – Quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari dai Carabinieri di Matera con l’accusa di truffa aggravata. La cifra sottratta alla Provincia di Matera è di 75.000 euro che i militari hanno cominciato anche a sequestrare in modo da recuperare le somme che sono state indebitamente recuperate. L’operazione denominata “Vivi lo sport” ha riguardato dei progetti di promozione sportiva 4 in particolare avvenuti tra il 2010 2 il 2015 per i quali alcune associazioni hanno tratto indebito guadagno mentre i responsabili dei progetti stessi erano all’oscuro dell’iniziativa.
In data odierna, nel territorio materano, a conclusione di indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Matera, è stata data esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari e di contestuale sequestro preventivo di beni, del valore di € 75.000 circa, emessa dal G.I.P. di Matera, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 4 persone.
Il reato contestato è quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, mediante induzione in errore .
I destinatari del provvedimento sono: Eustachio Cancelliere di 33 anni all’epoca dei fatti rappresentante legale della Polisportiva Moramarco, Francesco Carlucci 70 anni all’epoca dei fatti rappresentante legale dell’A.S.D. “Polisportiva Gruppo Sportivo Matera”, Vito Michele Iacovone 76 anni all’epoca dei fatti rappresentante legale della A.S.D. “Club Basilicata Matera” e Emanuele Vizziello 47 anni all’epoca dei fatti rappresentante pro tempore dell’A.S.D. “Polisportiva Rocco Scotellaro” di Matera.
L’attività investigativa dei Carabinieri di Matera, ha raccontato ieri in conferenza stampa il procuratore capo Argentino «nasce dalla denuncia presentata nel febbraio 2017 da una 38enne del posto (laureata in scienze motorie) la quale appurava, a sua insaputa, di essere stata indicata quale direttore/responsabile tecnico nell’ambito di diversi progetti, presentati dal 2010 al 2015, da alcune associazioni sportive di Matera, presso l’ente Provincia, e finalizzati ad ottenere contributi economici per la promozione dello sport, in relazione a specifici bandi pubblicati dal medesimo Ente».
Successivamente le indagini hanno permesso di «cristallizzare le responsabilità penali delle 4 persone che, dal 2010 al 2017, in qualità di legali rappresentanti di associazioni sportive dilettantistiche, hanno adottato un collaudato meccanismo fraudolento con il quale sono riusciti a procurarsi ingiusti profitti nell’ordine di circa 75.000 euro oggetto di finanziamenti/contributi erogati dalla Provincia di Matera. I progetti erano tutti supportati da dati falsi». In totale le verifiche dell’Arma sono avvenute su 22 progetti e su 4 è stato verificato il tentativo di truffa.
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