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La sottoscrizione della convenzione tra Comune, Regione e Csc nel giugno del 2020

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La presenza nella città di Matera della scuola di cinematografia e la convenzione sottoscritta nel 2020 sono sempre più un miraggio. Brusca frenata dopo le incertezze nelle scelte e gli avvicendamenti ai vertici del Csc


Rimane un sogno o forse è più giusto dire un’illusione l’arrivo del centro di specializzazione cinematografica a Matera come sembrava scontato dopo la sottoscrizione di una convenzione nel 2020.
Molte le difficoltà nel corso del tempo e che oggi lasciano ritenere che quel tipo di convenzione, già sostanzialmente ridimensionata da una serie di interlocuzioni avute tra lo stesso centro di sperimentazione cinematografica e il Comune, risulti oggi sostanzialmente inapplicato e non sembra esserci la volontà complessiva di realizzare l’arrivo anche temporaneo a Matera della scuola.
La convenzione era stata siglata dall’allora sindaco De Ruggieri, il presidente della Regione Bardi e l’allora presidente del Csc Laudadio.
Ma ben presto ci si è resi conto che non vi erano le condizioni per portarlo avanti.

SCUOLA DI CINRMATOGRAFIA A MATERA: L’IPOTESI DI RIDIMENSIONAMENTO

L’ultima tappa conosciuta di questa vicenda, verso una sorta di ridimensionamento, riguarda la possibilità emersa di limitare ad appuntamenti di specializzazione la presenza degli studenti nella città di Matera e la necessità di individuare una nuova sede visto che quella dell’ex Unibas in via Lazazzera, individuata inizialmente, non sembra essere adeguata.
Un sopralluogo avvenuto oltre un anno fa da parte di una delegazione del Csc e del Comune di Matera limitava l’ipotesi di nuova sede a due diverse opzioni che andavano dall’ex sede di Acquedotto Lucano in via Dante al palazzo del Casale negli antichi rioni Sassi.
Dopo però di questa tappa non si è avuta più nessun’altra notizia. Tranne che una risposta ad un’interrogazione di Fratelli d’Italia fatta dall’ex assessora Tiziana D’Oppido lo scorso 1 di luglio.

LA RISPOSTA

«Dopo ripetuti solleciti da parte del Comune le prime bozze (relative a un piano didattico ed economico-finanziario da parte del Csc) arrivano nel mese di marzo 2023 con la proposta di attivazione di tre linee di sette seminari intensivi, due corsi annuali e tre convegni tematici offrendo attrezzature e didattica e richiedendo a Regione Basilicata e Comune 700.000 euro all’anno e una sede per la scuola per la quale si avviano dei sopralluoghi».
«Pare» continua la risposta del 1 luglio, «essere giunti a una soluzione e all’apertura del Csc a Matera » che però le dimissioni della presidente in carica e l’arrivo del nuovo presidente Castillitto rimescolano e la situazione dunque torna a bloccarsi. In maniera che per quanto si sa diventa sostanzialmente ultimativa e che porta a fare un paio di considerazioni. La prima è che la convenzione così come sottoscritta nel 2020 già di fatto e per una serie di scelte e di ritardi di fatto già non esiste più a prescindere da qualsiasi tentativo di recupero in extremis.
La seconda considerazione è che evidentemente l’intenzione di portare a Matera il Centro di sperimentazione cinematografica non c’è più.
E la città non è stata in grado di “cogliere l’attimo” e sfruttare l’intesa del 2020 in maniera tempestiva.

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