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C’ERA una volta una storia già scritta, quella dell’abbandono e del successivo assalto abusivo dell’ex biblioteca di San Giacomo i cui lavori sono terminati da tempo senza che però l’edificio sia stato riaperto. L’allarme arriva questa volta da Giacomo Passavanti, un cittadino che sul gruppo Facebook Open Matera ha segnalato alcune porte e finestre già rotte per consentire a qualcuno di entrare.
Prima di essere ristrutturata la palazzina era stata a lungo il luogo in cui senza tetto e extracomunitari dormivano e vivevano. I lavori di ristrutturazione erano stati avviato nel 2016, la palazzina è divisa su tre piani, ognuno dei quali è di circa 400 mq, l’area esterna è di circa 1800 metri quadrati. Secondo il progetto originario, il piano terra dovrebbe ospitare una sala mensa per i più bisognosi oltre a laboratori e cucina, un’area reception e una sala -soggiorno. Al primo piano dovrebbero essere realizzate sei camere da letto (5 per gli ospiti, 1 per l’assistente) , una sala polifunzionale, bagni e la zona ufficio. Al secondo piano ci saranno altre 6 camere da letto (5 per gli ospiti, 1 per l’assistente) , bagni e uffici. Il progetto legato alla riqualificazione del palazzo era legato al “Dopo di noi”, una iniziativa voluta dal Governo a sostegno a persone con disabilità rimaste sole dopo la morte dei genitori. Obiettivo del provvedimento è quello di garantire la massima autonomia e indipendenza delle persone con disabilità, consentendo loro, per esempio, di continuare a vivere , anche quando i genitori non possono più occuparsi di loro in contesti il più possibile simili alla casa familiare o avviando processi di deistituzionalizzazione.
Nel caso di Matera, però, il destino dell’edificio non ha mai potuto dirsi positivamente concluso e l’inizio della vandalizzazione è una delle prime conseguenze. Si impone una discussione che, a questo punto, intervenga in tempi brevi sulla destinazione e gestione dell’ex biblioteca i cui lavori sono costati quasi 600 mila euro. A febbraio scorso l’assessore Giuseppe Sarli aveva effettuato un sopralluogo con i responsabili dell’ufficio «I lavori effettuati – aveva spiegato al Quotidiano del Sud a febbraio – sono stati svolti per farne una struttura con le caratteristiche adatte a attività come quelle previste dal ‘Dopo di noi’. Da quel momento, però, sembra non si sono registrati ulteriori passi avanti e oggi il rischio concreto di dover affrontare ulteriori lavori di riqualificazione diventa sempre più concreto.
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