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La sede del Comune di Matera

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MATERA – Una giornata intera in Comune. Pare fin quasi al coprifuoco serale. È quanto ha fatto la Guardia di finanza di Matera lunedì scorso, raccogliendo un’amplissima documentazione; in particolare, sotto i riflettori sono finite alcune carte, progetti, interventi dell’ufficio Lavori pubblici e pare qualcosa, due o tre pratiche anche dall’ufficio urbanistica. Ma il riserbo, ovviamente, sulla vicenda è totale. Le indagini sono in corso, ma la presenza in forze e per un’intera giornata e con una corposa dotazione di documenti lascia pensare che l’indagine in corso sia di quelle importanti.

Il collegamento naturale, temporalmente più vicino, per spiegare l’approfondimento e lo studio dei documenti avviato dalla Guardia di finanza su input della Procura di Matera, va ricercato con ogni probabilità in una comunicazione di notifica di proroga delle indagini preliminari che era stata inviata su richiesta del procuratore capo, Pietro Argentino, a 38 persone per le quali sono in corso delle indagini per ipotesi di reato (al momento appunto si tratta di ipotesi di lavoro allo studio della Procura e della Guardia di finanza), che vanno dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta, alla corruzione in atti d’ufficio, alla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, al falso ideologico in atto pubblico, fino al concorso di reato e alla continuazione del reato stesso.

Ipotesi che, a vario titolo, coinvolgono l’ex sindaco, Raffaello De Ruggieri, gli ex consiglieri comunali Angelo Bianco, Giovanni Scarola, Francesco Paolo Manicone, Vito Tralli, Antonio Iacovone, Gianfranco De Mola, Mario Morelli; il dirigente ai Lavori pubblici del Comune, Franco Gravina; il dirigente dell’ufficio tecnico della Provincia, Domenico Pietrocola, e vari funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, come Giuseppe Gandi, Antonio Vammacigno, Nunzio Paolicelli, Pierluigi Piselli, Giovanni Dichio, Bartolomeo Dichio, Antonio Sagaria, Bruna Di Cecca, Antonio Montemurro, Eustachio Lunalbi, Claudio Nuzzaci, Antonio Mazzeo, Filippo Venditti, Fabrizio Palmiotti, Umberto Rosatella, Biagio Ferrara, Gianluca Esposito, Venantina Capolupo, Michela Sardone, Roberto Tommaselli, Vincenzo Dottorini, Nicola Fabrizio, Daniele Tagliente, Giovanni Giorgialongo, Fabio Mazzilli, Valentino Ruzzi, Tommaso Di Bari, Romano De Pace.

Il fronte temporale su cui si addensa l’attività di verifica e di indagine dovrebbe aggirarsi nell’ordine massimo dei 12-18 mesi tra l’inizio del 2019 e la metà del 2020. Stando a quanto si è potuto ricostruire, le indagini sono partite nella seconda metà del 2018 dall’Ater di Matera, l’Azienda territoriale di edilizia residenziale, dove è in corso un ulteriore filone che vedeva tra gli altri coinvolto l’allora direttore della struttura Francesco Gravina. Da quel filone di indagine, è probabile che gli inquirenti si siano poi interessati a un’altra serie di atti posti in essere dallo stesso Gravina che scaduto il suo mandato da direttore dell’azienda territoriale è tornato a svolgere il compito di dirigente con la delega al settore lavori pubblici del Comune.

I controlli sono arrivati fino a coinvolgere anche il responsabile dell’ufficio tecnico della Provincia, Pietrocola, l’ente che era stato designato dal Comune come Stazione unica appaltante per alcune delle opere su cui la passata amministrazione aveva posto particolare attenzione nel corso dello scorcio finale del suo mandato (anche nei cosiddetti tempi supplementari visto che il Covid ha portato oltre la durata dei 5 anni canonici la consiliatura).

Tra queste opere c’è, ad esempio, la questione infinita di piazza della Visitazione ma anche Casa delle tecnologie e Tangenziale, quest’ultima che però al momento è in standby, perchè il previsto finanziamento non è più arrivato. Ci sarà da capire se verifiche e documenti da reperire saranno “portati via” anche dall’ente di via Ridola, nel corso dei prossimi giorni e se ci sarà poi anche da comprendere se il destino dell’intera area di piazza della Visitazione, quindi anche dell’area dell’attuale Torraca, possa essere tra gli elementi oggetto delle attuali indagini. Dubbi e interrogativi che rimarranno senza una soluzione almeno fino al 1 ottobre data entro la quale sono state prorogate le indagini preliminari. Nel frattempo alcune delle persone sottoposte ad accertamenti potranno produrre delle memorie.

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