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MATERA – Tre telefoni cellulari sono stati trovati dalla Polizia Penitenziaria nel corso di un controllo in possesso di tre detenuti che si trovano nel carcere di Matera. Un fatto che se da un lato certamente evidenzia il risultato ottenuto nell’ambito dei controlli dall’altro pone evidentemente degli interrogativi su come questi telefoni siano potuti entrare all’interno del carcere e sull’eventualità che controlli come quello effettuato a Matera avvengano molto raramente nel tempo anche per la mancanza cronica di personale che in più occasioni è stato segnalato. Il dato sorprende ancora di più perchè le carceri anche in periodo di Covid potevano risultare luoghi completamente chiusi rispetto all’esterno e dunque con un minor rischio anche di carattere sanitario.
In realtà però la presenza di telefoni cellulari all’interno di alcune celle lascia aperti interrogativi su come e su cosa riesce ad entrare? Da quanto tempo questi cellulari sono in possesso di questi detenuti ed un’altra serie di interrogativi che ora in qualche modo dopo la scoperta fatta dovranno essere inevitabilmente sciolti. A questo si aggiunge evidentemente anche il dato conosciuto ma che non si può certamente sottovalutare del numero esiguo di personale che può evidentemente e parzialmente costituire una spiegazione di quanto avvenuto o almeno una spiegazione della necessità di controlli eccezionali come quello fatto a Matera per riuscire a rinvenire questi telefoni cellulari.
A dare notizia di quanto successo è stata la Uil Pa Polizia Penitenziaria.
«Nella tarda serata di ieri la Polizia Penitenziaria di Matera ha effettuato una brillante operazione tesa al rinvenimento di telefoni cellulari posseduti e usati in modo fraudolento da alcuni detenuti.
L’attività in oggetto ha dato luogo al sequestro di tre telefoni smartphone e alle relative denunce dei detenuti che li possedevano. Questa operazione dimostra ancora una volta che, nonostante la grave carenza di organico del personale di Polizia Penitenziaria e il sovraffollamento che affligge l’Istituto materano, il tutto aggravato dall’emergenza pandemica in corso, la Polizia Penitenziaria risponde presente! con grande senso del dovere e con spirito sacrificio, contribuendo in modo determinante alla sicurezza del Paese, nel silenzio più totale, anzi, spesso difendendosi dagli attacchi deplorevoli di chi giudica senza conoscere l’operato degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria» continua l’organizzazione sindacale che fa riferimento dunque ad una parte della Polizia penitenziaria.
«La UIL-PA Pol. Pen. plaude all’operato dei baschi blu della Casa Circondariale di Matera che nonostante le mille difficoltà in cui opera dimostra tutti i giorni di essere un presidio fondamentale per la sicurezza di tutti i cittadini».
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