La balestra sequestrata agli agricoltori di Garaguso
2 minuti per la letturaGARAGUSO (Matera) – Ha dell’incredibile, quanto accaduto nei giorni scorsi a Garaguso, in contrada “Casilio”, dove due agricoltori del posto, padre e figlio, hanno “pensato bene” di punire nel peggior modo possibile una mucca, “colpevole” di aver sconfinato nel loro terreni a caccia di erba.
Un’assurda barbarie, come se il povero animale avesse una qualche minima responsabilità in quanto accaduto, ma tant’è. Fa riflettere, poi, anche il modo in cui è stato ucciso l’animale, ovvero con le frecce scoccate da una grossa balestra, illegalmente detenuta dai due agricoltori.
Il fatto è stato segnalato ai carabinieri della Compagnia di Tricarico, che hanno immediatamente avviato le indagini, identificando i due uomini.
Loro, come accertato dai militari che hanno poi chiesto la formalizzazione dell’accusa, avrebbero deciso di punire l’animale che si trovava nel loro fondo. I carabinieri, nel corso di una perquisizione hanno rinvenuto la balestra che si presume sia stata utilizzata per uccidere l’animale e numerose frecce.
Nel corso dell’operazione sono state ritirate cautelativamente tutte le armi e le munizioni detenute regolarmente dai due agricoltori che, secondo le indagini effettuate dai carabinieri della Stazione di Garaguso, avviate a seguito della denuncia presentata dal proprietario di un azienda agricola confinante, avrebbero deciso di colpire la mucca a seguito di contrasti insorti per questioni di pascolo abusivo.
Entrambi gli agricoltori sono stati denunciati per l’uccisione dell’animale e rischiano fino a due anni di reclusione, oltre la revoca di qualsiasi autorizzazione in materia di armi. La mucca morta è rimasta sul terreno e nei prossimi giorni il Comune disporrà l’interramento della carcassa a spese del proprietario. Al danno si aggiunge la beffa.
La legge in materia di uccisione degli animali è molto precisa, persino per i macelli, in quanto prevede che prima dell’uccisione vera e propria, l’animale debba essere stordito in modo da non essere cosciente e non soffrire. Ciò avviene principalmente in due modi: con l’elettronarcosi si usa la corrente elettrica, ma esistono diverse procedure. Nella maggior parte dei casi si tratta di grosse pinze le cui estremità, dotate di elettrodi, vengono posizionate sulle tempie dell’animale rilasciando una forte scarica elettrica; oppure con lo stordimento tramite pistola a proiettile captivo.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA