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Incidente con un ferito lieve tra Montalbano e Scanzano. Non è bastata l’ordinanza del sindaco Marrese. Danni continui anche agli agricoltori

MONTALBANO J. – E’ un problema che si fa sempre più serio quello dei cinghiali in vaste area della Basilicata e a Montalbano Jonico non è da meno.
Tanta selvaggina fra volpi, istrici, tassi e soprattutto cinghiali; è sempre più facile impattarli sulle strade provinciali con gravi rischi per la circolazione automobilistica, ma anche per le imprese agricole.
I cinghiali sono una vera e propria piaga sociale e la cosa si fa ancora più ingestibile la notte.
Tantissimi gli automobilisti che, a causa di attraversamenti di singoli o di branchi di cinghiali, sempre più spesso, escono fuori strada e vanno ad impattare con le loro auto.
L’ultimo incidente nella notte fra il 16 e il 17 ottobre, lungo la provinciale Montalbano-Scanzano,  un giovane  di 30 anni  a causa  di un grosso esemplare di cinghiale, è finito fuori strada con la sua macchina distruggendola.
L’uomo, fortunatamente e grazie alla cintura di sicurezza e agli airbag, ha riportato, contusioni,  ferite e tanto spavento.
Ma tantissime le segnalazioni di automobilisti che, proprio nello stesso tratto di strada, incontrano animali anche di grossa stazza che circolano liberamente.
Fuori dal controllo, dunque, la situazione cinghiali, moltiplicatisi nel numero in questi ultimi anni, dopo che vi fu l’emissione di un divieto di caccia di questi esemplari.
Persino la coraggiosa  ordinanza sindacale del comune di Montalbano che, dopo tanto,  ha autorizzato la caccia al cinghiale anche nelle aree protette, al fine di contenerne il numero, non ha sortito particolari risultati in quanto se ne intravedono ancora tanti, a rischio e pericolo di chi cammina lungo le vie provinciali, soprattutto al calar della sera.
C’è solo da domandarsi: chi pagherà i danni?
Anche per gli imprenditori agricoli la situazione si fa sempre più pesante, gli animali in branco e particolarmente affamati, invadono i terreni e non fanno distinzione nella scelta delle produzioni; attaccano gli alberi di tutti i tipi: dagli agrumi, alle olive ad ogni tipo di frutteto, non solo aggredendo i frutti ma rovinando tutto l’impianto arboreo con i relativi sistemi di irrigazione. L’agricoltura che già deve far fronte alle emergenze idriche, atmosferiche, di mercato, in questi ultimi due anni, deve annoverare nel conteggio anche i danni provocati dagli ungulati. Interpellato il Sindaco di Montalbano, Piero Marrese, l’unico ad avere emesso un’ordinanza di caccia al cinghiale ha così commentato: “La situazione è di difficile contenimento, il nostro è l’unico comune che ha emesso una simile ordinanza ma se non accade la stessa cosa nei comuni limitrofi il fenomeno non si arresta e io stesso ho avuto modo di vederne diversi.
Ad oggi sono stati abbattuti 120 capi, i cacciatori sono stati fermi in questo mese e ricominceranno nel mese prossimo ma, è chiaro che non sarà sufficiente”.
Chiunque si imbatte in un cinghiale oltre che a mettere in pericolo la propria vita subisce danni economici enormi, le domande che ne derivano sono, pertanto, lecite:  chi pagherà i danni? A chi i cittadini possono e devono rivolgersi per vedersi risarciti?

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