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I lavoratori, fatti arrivare dalla Romania con la promessa di un lavoro ben remunerato, venivano sfruttati e vivevano in condizioni pessime
MATERA – “Al termine di una approfondita operazione condotta sul territorio metapontino alla quale hanno preso parte attivamente il NIL dell’Ispettorato del Lavoro della ITL di Potenza e di Matera unitamente al Comando provinciale dell’Arma dei carabinieri di Matera eseguita dalla Compagnia di Policoro, sono stati arrestati, con l’accusa di reclutamento di manodopera irregolare da destinare al lavoro in condizione di sfruttamento, un uomo e una donna di origine rumena ma residenti da anni in un comune della zona jonica. I due arresti, risultato di una ampia attività investigativa, hanno permesso di accertare che la coppia reclutava connazionali, oltre 60 tutti di origine rumena, approfittando del loro stato di bisogno e disagio”.
E’ quanto fa sapere in una nota l’Ispettorato del Lavoro dell’ Itl di potenza e Matera che precisa: “Ai lavoratori sfruttati, fatti arrivare direttamente dalla Romania con la promessa di un lavoro ben remunerato, erano trattenuti i documenti per mantenere saldo il rapporto di patologica subordinazione e condizionamento psicologico. Gli stessi venivano impiegati in massacranti lavori nei campi per 3 euro ad ora più 25 euro a settimana per le spese di prima necessità e per gli alimenti, in piena difformità rispetto ai contratti collettivi. I pagamenti inoltre venivano effettuati su regolari conti correnti postali intestati ai lavoratori ma gestiti materialmente dalla coppia di rumeni arrestati. I carabinieri hanno anche scoperto che i lavoratori alloggiavano in case coloniche fatiscenti, non sicure, ed in precarie condizioni igienico-sanitarie. Sequestrato anche un furgone ed un’auto utilizzati per l’accompagnamento dei lavoratori nelle campagne nonché sequestrate pure 60 carte “bancoposta”, 6 telefoni cellulari 40 carte d’identità rumene, contratti di lavoro sui quali sono in corso ulteriori accertamenti. E’ stata altresì requisita una copiosa rendicontazione contabile in nero. In questa operazione emerge lo sfruttamento del lavoro quale caporalato ad appannaggio di appartenenti alla medesima etnia in questo caso, di nazionalità rumena”.
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