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Il polo tecnologico di geodesia spaziale misurò, tra le altre cose, lo spostamento della terra dopo lo tsunami del 2004. Per il vicepresidente del Consiglio regionale, Castelluccio, serve altro personale specializzato

MATERA – «Il Centro di geodesia spaziale di Matera da polo internazionale di eccellenza scientifica ha un ruolo importante da svolgere nello studio dei terremoti. È stato proprio qui, per esempio, che è stato misurato lo spostamento dell’asse terrestre a seguito del terremoto di Sumatra del 2004 che provocò il grande tsunami». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale Paolo Castelluccio (Pdl-Fi) per il quale «l’evento di Matera 2019 può essere l’occasione giusta per il Centro di geodesia spaziale per una sua valorizzazione e per rafforzare la sua attività potenziandola di personale specializzato in modo da affrontare ogni studio dei fenomeni sismici in Italia e nel mondo. La regione Basilicata ha investito insieme all’Asi nel settore dell’osservazione della terra, oltre che per il campo della geodesia, in questa struttura scientifica che ha tutte le carte in regola per  rappresentare l’Italia in campo internazionale in questo settore. C’è poi l’impegno ribadito dal precedente assessore Liberali di una rapida esecuzione dell’accordo Asi-Regione e di risorse adeguate, anche in funzione dello sviluppo del sistema imprenditoriale locale. Un impegno che potrà trovare riferimenti finanziari nel programma Fesr 2014-2020 e in progetti da candidare a ministeri competenti e Ue».

Nel sottolineare che il Centro di Matera disporrà di nuove antenne che permetteranno la connessione con i satelliti sentinelle del sistema europeo Copernicus, del valore di circa 4 miliardi di euro in sette anni, finanziati interamente dalla Commissione Ue, Castelluccio afferma che «guardiamo al futuro dell’attività scientifica verso importanti traguardi da raggiungere tenuto conto che il ‘Giuseppe Colombo’ di Matera, dedicato principalmente alla geodesia spaziale e al telerilevamento, negli anni ha ospitato anche altre linee di attività, tra cui la robotica spaziale e le missioni interplanetarie. Tutte le attività sono svolte in un contesto di collaborazione internazionale. Il Centro, infatti – continua–, è una delle stazioni più importanti del Global Geodetic Observing System (Ggos) e fornisce da 30 anni alla comunità scientifica internazionale dati osservativi e risultati scientifici di altissima precisione. Il ‘global change’ e fenomeni naturali, come ad esempio i terremoti, provocano piccoli effetti, ma misurabili sulla dinamica della terra su diverse scale temporali. Grazie alla geodesia spaziale, oggi è possibile misurare, con sorprendente accuratezza, l’evoluzione di fenomeni quali la deformazione tettonica della crosta terrestre, il rimbalzo post-glaciale, la rotazione della terra e la variazione del suo campo gravitazionale. Il Centro spaziale di e-Geos – conclude Castelluccio – gestisce invece l’acquisizione, l’elaborazione e l’archiviazione dei dati telerilevati dai principali satelliti di osservazione della terra, la produzione e distribuzione di immagini e prodotti, lo sviluppo di applicazioni e servizi per il monitoraggio ambientale».

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