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Mario Lopatriello è scampato alla mattanza di giovedì a Promenade des Anglais: si era allontanato con gli amici dal lungomare con l’idea di tornarvi dopo qualche minuto. Poi il terrore

di ROBERTO D’ALESSANDRO

PISTICCI – E’ scampato alla strage di Nizza per questione di minuti. Mario Lopatriello, studente universitario di Pisticci, era sulla Promenade des Anglais poco prima che irrompesse quel macabro camion del terrore intorno alle 22.30 di giovedì sera. Si era allontanano pochi minuti prima dell’eccidio per rifocillarsi con amici ed aveva intenzione di tornare sul lungomare dopo aver visto gli spettacoli pirotecnici in occasione della ricorrenza nazionale del 14 luglio. Resosi conto di quanto accaduto, anche per il clamore della folla presa dal panico, ha invece dovuto darsi alla fuga riuscendo a mettersi in salvo dopo una lunga corsa nella città costiera. Per lui momenti di grande paura e sconforto e la consapevolezza, una volta rincasato, di essere sfuggito per miracolo ad un piano assassino che ha mietuto 84 morti e causato numerosi feriti, fra i quali molti bambini, facendo ripiombare la Francia nel terrore. La nuova strage che ha scosso l’opinione pubblica internazionale si è concretizzata in un attacco su civili inermi. Ancora ieri vi erano diversi italiani irrintracciabili. Mario, invece, era riuscito a rassicurare la sua famiglia già poco dopo essere rincasato.

Studente universitario alla Bocconi di Milano, in città da un paio di settimane, Mario era giunto a Nizza per un mese di studio della lingua francese mai si sarebbe aspettato di vivere un’esperienza del genere. Una volta rincasato dopo l’attentato, lo studente ha provato a ritrovare serenità dopo la terribile esperienza che lo ha lasciato profondamente scosso. L’esperienza vissuta è stata tremenda, ma la comunità pisticcese può tirare un sospiro di sollievo per l’epilogo.

Il giovane è scampato all’attentato terroristico ed al nostro giornale prova a raccontare quanto accaduto: «Il 14 luglio la Francia festeggiava la ricorrenza nazionale della Presa della Bastiglia ed erano in programma dei fuochi d’artificio dalla durata di una ventina di minuti a partire dalle 22.00. Mi ero incontrato con alcuni studenti stranieri per vedere insieme lo spettacolo e la gente era veramente tantissima, ancor più numerosa di quella presente alle partite della Francia durante gli Europei. Dopo lo spettacolo siamo andati verso il centro per acquistare alcune bibite e tornare sul lungomare per salutare un paio di ragazzi che sarebbero partiti l’indomani. Proprio mentre pagavamo il conto abbiamo visto la folla che fuggiva dal lungomare verso il centro, con sguardi terrorizzati e grande panico: abbiamo iniziato a correre anche noi, dividendoci in piccoli gruppi e sparpagliandoci nelle vie secondarie. Volevamo tornare immediatamente a casa, ma non avendo più internet non sapevamo né cosa fosse accaduto né dove: nonostante la paura e il panico, tutti i ragazzi del mio gruppo sono riusciti a mettersi in salvo e io a tornare presso la famiglia di cui sono ospite; dalla televisione ho poi appreso quello che era successo. Naturalmente mi ritengo fortunato per quanto accaduto, visto che quindici minuti prima rispetto all’attentato mi trovavo proprio sulla Promenade des Anglais».

Il giovane lucano, nonostante il forte impatto emotivo, ha deciso di completare la sua permanenza a Nizza come da programma. Forse il modo migliore per cercare di reagire alle strategie del terrore risiede proprio nel coraggio di tornare alla normalità.

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