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MATERA – Oltre 130 persone «riconducibili ad un’organizzazione criminale dedita alla frode fiscale» in Basilicata e in Puglia – con evasione di imposta sul valore aggiunto e dirette per oltre 4,5 milioni di euro – sono state denunciate dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Frauding stones», che ha concluso circa due anni di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera. I militari delle fiamme gialle hanno «ricostruito un vorticoso giro di fatture false di oltre otto milioni di euro», servite all’organizzazione – la cui «regia» era affidata ad un commercialista e consulente del lavoro pugliese e ad un imprenditore edile – per evadere il fisco. In pratica, erano state create una ventina di imprese edili, intestate a prestanome «nullatenenti col solo scopo di frodare l’erario”: la truffa ai danno dello Stato, cioè dell’Inps, è consistita nell’indebita percezione di indennità di disoccupazione per 300 mila euro, finiti a 60 persone «falsamente inquadrate quali lavoratori dipendenti» delle venti imprese. Una ventina di percettori di indennità sono risultati extracomunitari in Italia clandestinamente: i responsabili sono stati denunciati anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina avvenuta «grazie alla simulazione di fittizi rapporti di lavoro dipendente, al fine di legittimare la loro presenza sul territorio nazionale».

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