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MATERA – È una metamorfosi totale, una piena redenzione al bene, quella di Pierdonato Zito, il boss dell’omonimo clan, che negli anni Ottanta-Novanta seminò il terrore a Montescaglioso e nell’intera Basilicata, con attentati, racket e omicidi.
Oggi ha un volto pulito, pur restando tra i cosiddetti invisibili per un ergastolo ostativo. In questa nuova veste, è stato protagonista con altri del tradizionale incontro con Papa Francesco, andato in onda ieri sera alle 20.40 dopo il Tg su Canale 5.
Con lui Giovanna, una donna vittima di violenze domestiche, rimasta senza lavoro e senza casa durante la pandemia; Maria, una senzatetto che ha vissuto anni per strada prima di essere accolta a Palazzo Migliori, centro di accoglienza per le persone senza fissa dimora; Maristella, una scout di 18 anni, in rappresentanza di tutti quei ragazzi che con il lockdown si sono sentiti abbandonati e hanno perso i contatti con amici e compagni di scuola.
Zito è in carcere da 30 anni, durante i quali grazie allo studio e alla preghiera, ha capito i propri errori ed oggi si dice «uomo nuovo dedito al bene». Ha dipinto in cella un ritratto della Madonna, che ha voluto donare «con intenso sentimento di amore» a Papa Francesco, convinto che in quell’effige si celi tutta la sua redenzione dal male.
«Se potessi dare la mia vita, che è la cosa più importante per me, alle persone che ho fatto soffrire, lo farei subito», ha detto Zito nel suo commento all’incontro toccante con il Santo Padre, che ha avuto parole dolci e comprensive per tutti. E lo ha fatto anche e soprattutto per lui, che più che vittima è stato un carnefice.
Persone che, nonostante le difficoltà, non hanno perso la speranza, con le quali Francesco ha dialogato nello speciale del Tg5, intitolato: “Francesco e gli Invisibili – Il Papa incontra gli ultimi”. A loro il Pontefice ha indicato una strada per vivere questo Natale con gioia e speranza, esortando a volgere lo sguardo soprattutto verso tutti gli altri invisibili. Zito, soprattutto ai montesi che ne conoscono lo sguardo feroce, è apparso con una luce nuova ed inedita, lontano dal suo passato sanguinario.
Ottiene permessi che gli permettono di uscire dal carcere e, oltre a studiare molto, ha pure realizzato alcune opere artistiche e due libri. Oggi ha 62 anni, è sposato e padre di tre figli, ma è in carcere ininterrottamente dal 1995. Tra carcerazioni pregresse e quella in corso, in totale ha scontato 30 anni, di cui 8 in regime di 41 bis.
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