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IL tempo al passato, nella periferia di Matera è quasi d’obbligo. Visitando questi rioni, infatti, si tende a ricordare quello che c’era e non c’è più. Venusio non fa eccezione: c’erano le strade senza rattoppi, c’era il campo di calcetto, c’era la chiesa sempre aperta, c’era un celebre ristorante oggi ridotto a palazzina diroccata; un edificio per iniziative pubbliche, ma soprattutto c’era e c’è una scuola interamente costruita ma mai aperta, né animata dagli scolari. Questo è uno dei paradossi a cui ci si abitua, visitando le aree a margine del centro storico, quelle che la politica anima armata delle migliori intenzioni, per poi scomparire a urne chiuse.
È accaduto anche qui, come conferma Vito, uno degli abitanti storici del rione che passeggiando, ricorda anche momenti della sua vita e di quella di molti suoi amici, tutti residenti a Venusio.
«In tutto ci sono circa 400 famiglie, anche molti bambini, che sono costretti a percorre in bicicletta strade in stato pietoso nelle quali i tombini sono ancora sollevati e le buche non si contano più».
Ma a preoccuparlo di più è il servizio urbano di autobus, che raggiunge ogni giorno il borgo: «Un angolo di Venusio è isolato, perché la fermata più vicina dista circa 800 metri, e in particolare gli anziani sono costretti a raggiungere le loro abitazioni a piedi, magari con le buste della spesa –prosegue Vito– Ci eravamo rivolti alla vecchia amministrazione, ed avevamo invitato i componenti della nuova a visitare il nostro quartiere, ma non se ne è fatto più niente. Contatteremo di nuovo l’assessore, perché il problema è molto serio e il livello di abbandono nel nostro quartiere è evidente».
Fra le case che ricordano momenti importanti della storia della città, è come fare un viaggio nel tempo senza dimenticare, però, le esigenze fondamentali a cominciare dai servizi essenziali.
«Manca una guardia medica», aggiunge Vito mentre si avvicina a una struttura, di proprietà comunale, vandalizzata a lungo, ora ripulita ma ancora abbandonata, composta da diversi locali e da un’area esterna molto ampia nella quale l’erba è ormai altissima. Gli alberi, intanto, ospitano piante cresciute sulle stesse radici che ormai invadono tutte le aree pedonali. La chiesa, con un piazzale grandissimo ma anche in questo caso totalmente dimenticato, apre quando c’è il parroco che guida anche un’altra sede e quel portone chiuso, affacciato sulle abitazioni sembra uno schiaffo al valore sociale che una parrocchia dovrebbe svolgere in comunità piccole ma pronte a darsi da fare.
«Da tempo -spiega ancora Vito– qui vivono famiglie giovani con bambini piccoli ed è un peccato vedere il piazzale silenzioso e immobile».
Il campetto di calcio, a pochi metri, si può osservare anche attraverso lo squarcio nella rete di recinzione, intorno solo copertoni d’auto e rifiuti. E poi c’è la scuola, edificio circondato da un parco immenso e da marciapiedi ormai ridotti in pezzi.
«Non è mai stata aperta», conferma. E a pochi passi quello che sembra un rudere, con un albero caduto sulla struttura, finestre sfondate, pannelli di eternit, che dondolano all’esterno. Una volta era un celebre ristorante, che oggi ha cambiato sede, mentre quella palazzina è diventata da tempo dimora di senza tetto.
«Probabilmente nascerà un Comitato di quartiere, perché vogliamo diventare interlocutori dell’amministrazione comunale che finora non ha mai risposto alle nostre segnalazioni. Il sindaco lo abbiamo visto quando era ancora candidato, poi nulla più».
Buone notizie, invece, per il rione Agna a Matera Sud, di cui il Quotidiano si è occupato in un precedente servizio.
Il Comune, infatti, ha reso noto che il progetto di riqualificazione dei quartieri e delle contrade di Matera Sud “Abitare Culture”, è stato ammesso al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. La proposta presentata dall’assessorato a Città Territorio del Comune di Matera ha superato la valutazione dell’Alta Commissione istituita dal governo che ha esaminato oltre 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città Metropolitane. Il Comune di Matera riceverà un finanziamento di 14.900.000 euro.
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