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POTENZA – A quasi un anno di distanza da quando sono andati a vivere negli appartamenti di Macchia Giocoli (nella foto) i soci di cinque cooperative edilizie – “Sirio habitat”, “Domus, “Terzo millennio”, “Coreco” e “Andromeda” – fanno ancora i conti, nonostante le promesse non mantenute, con il mancato completamento delle opere di urbanizzazione: illuminazione pubblica in primis. Lo scorso giugno una prima denuncia da parte dei cittadini. All’epoca l’assessore all’urbanista, Rosanna Argento, aveva spiegato che la responsabilità non era del Comune ma del consorzio di imprese che avea costruito le cooperative. Fatto sta che di quelle opere di urbanizzazione a oggi neanche l’ombra. E se le opere non vengono completate non è possibile neanche procedere con gli allacci come quello alla rete telefonica fissa.
E dire che nel corso di questo anno i soci delle cooperative le tasse comunali le hanno comunque pagate senza ricevere i servizi. Un mese fa, dopo la denuncia dello scorso giugno, i cittadini hanno inviato una lettera sia al Comune, sia al presidente del consiglio d’amministrazione del consorzio di imprese, Alfonso Lebotti. Lettera inviata, per conoscenza, anche ai presidenti delle singole cooperative e a una lunga serie di dirigenti degli uffici comunali. Lettera, che non ha ricevuto risposta, in cui si chiedeva di conoscere lo “stato di avanzamento dei lavori per le opere di urbanizzazione primaria”.
Stando alla legge, è scritto nella lettera inviata un mese fa, il rilascio delle licenze edilizie è subordinato all’impegno della contemporanea esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria. Pertanto il permesso a costruire è subordinato all’esistenza delle opere di urbanizzazione primaria o “alla previsione da parte del Comune dell’attuazione delle stesse nel successivo triennio”. Visto che a oggi nulla è stato fatto i soci delle cooperative chiedono di conoscere, «in via ufficiale e in modo tempestivo», lo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria: ovvero la rete telefonica, comprese le centraline a servizio degli edifici; la pubblica illuminazione, comprendente le reti e gli impianti; la realizzazione degli spazi verdi nonché il completamento delle strade di collegamento tra le palazzine e la “viabilità principale”.
I soci hanno anche chiesto di avere tutta la documentazione – al momento in possesso dei presidenti delle cooperative – tra cui il progetto edilizio iniziale e le varianti , le comunicazioni di inizio e fine lavori e i documenti che attestino quali collaudi siano stati eseguiti. Tutto ciò “al fine di ottenere “trasparenza” – si legge nella lettera – sulle opere finora realizzate e quelle ancora in corso di realizzazione”.
a.giammaria@luedi.it
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