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Carlo Levi

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Aliano si candida a capitale della cultura con una serie di eventi legati a tre anniversari allo scrittore e pittore Carlo Levi


Tre anniversari legati allo scrittore e pittore Carlo Levi (1902-1975) caratterizzano quest’anno la candidatura di Aliano. Piccolo Comune in provincia di Matera, a capitale della cultura nel 2027. Ricorrono i 50 anni dalla morte, gli 80 anni dalla pubblicazione del libro “Cristo si è fermato a Eboli” e i 90 anni dal confino ad Aliano. Ribattezzata Gagliano nel libro dove venne trasferito per via del suo pensiero antifascista.

LA CANDIDATURA DI ALIANO A CAPITALE DELLA CULTURA


Aliano ha avviato una serie di presentazioni del dossier. Si sono già svolte a Napoli (in collaborazione con la Fondazione Valenzi), Milano, Matera e proprio ad Aliano in occasione dell’edizione invernale della Festa della paesologia “La Luna e i Calanchi”.
Prossimo appuntamento il 10 gennaio, alle ore 19.00, nel Teatro Stabile di Potenza. Alla presenza di rappresentanti istituzionali e dei partner che sostengono il progetto, in una serata in cui suonerà il concerto della Giovane Orchestra Lucana. Ulteriori tappe a Roma, Firenze, Torino e Alassio, occasioni per rinsaldare scambi culturali con altri luoghi legati alla figura di Carlo Levi. Infine Trieste con un altro legame importante, quello con Umberto Saba. In occasione delle recenti acquisizioni del Comune di Aliano dei patrimoni librari e documentali che saranno esposti nel Museo Saba-Levi. «Prosegue il cammino di Aliano nel segno della cultura – ha dichiarato il sindaco Luigi De Lorenzo – dal cuore della Basilicata si muove una nuova spinta propulsiva di idee per una rigenerazione a partire dalla comunità».

LA CANDIDATURA NEL SOLCO DI UN PERCORSO TRACCIATO DA ANNI


«La candidatura a capitale italiana della cultura per il 2027 si inserisce nel solco di un percorso tracciato da anni di lavoro sul territorio e per il territorio. Con l’intima ambizione di compiere un ulteriore passo in avanti verso la creazione di un modello di sviluppo a base culturale duraturo nel tempo e in grado di innescare positivi effetti su scala regionale. Moltiplicando il valore dell’esperienza e incoraggiando altri piccoli comuni a fare un salto di consapevolezza e di coraggio»
. Per Franco Arminio, ideatore della festa della paesologia. «I piccoli paesi non sono un problema dell’Italia, ma una risorsa – ha commentato – la nostra visione è all’insegna del motto: piccolo paese, grande vita. L’idea è di trasformare un piccolo paese della Montagna Materana in una comunità dove la linfa nuova si innesta a quella antica, dove contadini ed artisti stanno vicini, abitando luoghi diversi dello stesso amor»”.

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