Il progetto presentato nel 2018 di un teatro Tenda a Venusio
3 minuti per la letturaMATERA – Se il Comune di Matera non si pronuncerà entro il 28 di febbraio sulla variante richiesta da Gestinn per la realizzazione di un Teatro Tenda a Borgo Venusio il prefetto di Matera o un suo delegato si occuperanno direttamente della vicenda come “commissario ad acta”. E’ il motivo per il quale si terrà oggi la commissione urbanistica del Comune che riporta nuovamente la questione all’ordine del giorno vista la necessità di prendere una decisione, come sollecitato da una sentenza del Tar della Basilicata del 28 dicembre scorso. Il Comune riapre la pratica del Teatro Tenda con l’obbligo di concludere positivamente o negativamente l’istruttoria e dunque di concedere oppure di negare la variante.
Molto dipenderà dal punto in cui la vicenda si era fermata lo scorso 9 dicembre 2019 in Consiglio comunale e da quello che è successo nel frattempo per modificare la situazione. Il dubbio che verrà sciolto nella commissione odierna ma che rimane più che mai concreto è che non sia cambiato molto, probabilmente niente rispetto a quegli elementi che avevano portato al passo indietro del consiglio comunale. Proviamo a riassumerli. Era stato verificato infatti che l’area dal privato e nella quale va fatto il Teatro Tenda è la stessa area indicata dal Comune alla Regione come l’area di emergenza comunale, cosiddetta area di ammassamento prevista nel piano di protezione civile.
Il Comune di Matera, già nel dicembre del 2019 aveva individuato una nuova area nella zona industriale di la Martella ma nel dicembre 2019 non ne aveva ancora acquisito la proprietà. Ad oggi la situazione sarebbe, ma la risposta chiara ed esplicita arriverà dalla commissione, più o meno la stessa.
Anche perchè di un’acquisizione di quel genere si avrebbe traccia e anche dell’indicazione dell’area nella zona industriale di La Martella quale area di ammassamento per la protezione civile si dovrebbe avere contezza sia a livello di Comune sia a livello di Regione Basilicata, ente a cui una simile comunicazione dovrebbe essere fatta.
Anche perchè l’area di ammassamento è obbligatoria per ogni Comune, la Regione la pretende e non vi si può derogare.
Sempre nell’ambito del Consiglio di dicembre 2019 era venuto fuori che quell’area di Venusio era stata oggetto di un’approvazione del Consiglio regionale del 2000 era l’area indicata dal Comune nel piano comunale di protezione civile preparato nel 2005 e risulta sostituita solo nell’ultimo piano di protezione civile del 2017. Ma senza che fosse stato completato alcun iter e fosse stata definita e individuata ufficialmente una nuova area.
Era stato a suo tempo anche ricordato come la conferenza di servizi tenutasi nell’agosto 2019 aveva sottolineato l’esistenza nell’ultimo piano di Protezione civile del 2017 di un’altra area di ammassamento su cui il Comune si stava muovendo. La risposta della protezione civile regionale, così come spiegata in delibera era stata: «L’Ufficio Regionale di Protezione Civile ha riscontrato la trasmissione del verbale conclusivo della Conferenza del 22/08/2019, ribadendo la necessità di garantire da parte del Comune di Matera la effettiva e tempestiva messa a disposizione di un’Area Ammassamento Soccorritori e Risorse sovracomunale, in assenza della quale il COM resterebbe privo di un importante presidio per la gestione delle emergenze ed il soccorso della popolazione, con le conseguenti responsabilità».
A questo punto il percorso e l’esame della precedente amministrazione si era interrotto. Il ricorso al Tar del privato obbliga oggi il Comune a prendere una decisione e la commissione servirà per capire se sono intervenuti fatti nuovi e sconosciuti rispetto alla ricostruzione di oltre due anni fa. O se la questione è rimasta alla stesso punto di allora. Poi il provvedimento entro la fine del mese dovrà andare in Consiglio per una decisione positiva o negativa che sia. Ma la strada, salvo novità, sembra davvero molto stretta.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA