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Turisti a Matera

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IL comparto turistico lucano vive «una situazione di allarmante declino». E’ quanto segnalato, ieri in una nota, da Pietro Simonetti, del Cseres, Centro studi e ricerche economico-sociali, commentando quanto affermato nei giorni scorsi dai ricercatori di Banca Italia, nell’ambito del rapporto di aggiornamento sulla situazione economica lucana.

«Da anni – ha spiegato Simonetti – gli stessi ricercatori ricordano che i dati, post epidemia Covid, sono al di sotto di quelli del 2018. Infatti i dati assoluti relativi ad arrivi e presenze di turisti in Basilicata si concretizzano nel 2023 con una perdita secca sul 2018 di 268.087 arrivi e 703.421 presenze. Inoltre sono diminuiti anche i giorni di presenza media individuale».

Simonetti evidenzia la perdita «di 20.000 visitatori degli 11 musei e strutture lucane nel 2021, rispetto ai 345.390 del 2019, ultimi dati disponibili, con 141.570 ingressi e 56.628 paganti».

Quindi sostiene che «il turismo lucano, prevalentemente marino, vede la caduta della presenza italiana non compensata da quella straniera nonostante le iniziative e le risorse a pioggia utilizzate da Apt e le spese pubbliche per sagre, borghi, Gal, pubblicità».

«L’eventificio lucano, che ultimamente ha visto l’ente per il turismo impegnato anche nella organizzazione e gestione del centenario della nascita di Rocco Scotellaro, con 200.000 euro di spesa, eventi cinematografici ed editoriali di varia natura, non riesce ad intercettare l’interesse italiano e straniero per la Basilicata». Insiste l’ex consigliere regionale. «Evidentemente non si promuove, si fa altro a partire dalla reclame inefficace che mira alla promozione di apparati, imprese, ed altro, utilizzando le percentuali sull’anno precedente per non mostrare i reali flussi persi o non recuperati».

«Anche l’ultima trovata del cosiddetto turismo delle passioni, del ricordo, delle origini – insiste Simonetti – non pare produrre effetti concreti di particolare evidenza al netto di viaggi, fiere e borsini per varie decine di ospiti ministeriali, esteri e associazioni. La stessa gestione della Commissione lucani nel mondo, del tutto estemporanea e casuale, contribuisce all’inconsistenza del turismo. Nulla di importante vista la provenienza e la consistenza degli arrivi esteri prevalentemente europea e dell’America del nord».

Di qui il monito. «Sarà necessario nei prossimi anni, tenuti conto della concorrenza dell’Albania, Grecia, Turchia e di altri paesi rivieraschi, fare molta attenzione all’offerta del turismo marino a partire dalla qualità dei servizi e dei prezzi. Per quanto riguarda la fruizione dei giacimenti culturali ci sarà molto da fare a partire dalla riapertura di castelli, musei con la dovuta attenzione alla gestione ed all’offerta culturale».

«Solo la chiusura del Castello di Lagopesole da circa quattro anni – sottolinea Simonetti – costa circa 20000 visitatori in meno per ogni annualità».

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