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Uno dei nuovi regionali Trenitalia “Swing” alla stazione di Potenza

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POTENZA – «Nell’ambito dell’adeguamento del sistema tariffario dell’intero sistema del Trasporto pubblico locale, di prossima adozione da parte della giunta regionale, per Trenitalia previsione di incremento di circa il 14% entro il 2017». E ancora dal 1 giugno 2018 al 2023, a seconda del «tasso di inflazione programmato annuo».

È una piccola stangata quella in arrivo per i pendolari lucani che ogni giorno utilizzano il treno per muoversi per lavoro o studio. L’annuncio è comparso in una delle slide proiettate ieri durante la conferenza stampa dell’assessore regionale ai trasporti Nicola Benedetto e del direttore della Divisione passeggeri regionale di Trenitalia Basilicata, Mariella Polla, durante la presentazione del nuovo contratto di servizio da 26,5 milioni di euro annui con Trenitalia.

Al suo interno si parla anche dell’ipotesi di un biglietto unico, ferrovia più autobus, che è tra le proposte guardate con maggiore attenzione dagli utenti, con l’impegno della società «a prendere parte a progetti di integrazione tariffaria regionale». Fatta salva la possibilità per Trenitalia di sfilarsi, nel caso in cui i progetti «si dovessero rivelare economicamente penalizzanti». Rispondendo ai giornalisti sui numeri esigui dei viaggiatori lucani, Benedetto e Polla hanno concordato anche sulla possibilità di introdurre tariffe incentivanti.

Un’esigenza dettata anche dalle ultime leggi approvate a livello nazionale, che hanno fissato una quota massima di contribuzione pubblica rispetto alla spesa complessiva del sistema di trasporto pubblico, anche in rapporto al numero degli utenti. Ma il contratto di servizio precisa che spetterà alla Regione «l’integrale compensazione per i mancati introiti tariffari derivanti da agevolazioni o da titoli di gratuità». Nel testo sottoscritto da Regione e Trenitalia, d’altra parte, si fissano degli obiettivi di puntualità «per tipologia di flotta» leggermente migliorativi rispetto alla rilevazione degli ultimi mesi, che è dell’89,8%.

Ovvero il 90% di convogli in arrivo entro 5 minuti dall’orario stabilito per i vecchi treni ancora in esercizio, con una penale di 6mila euro per ogni punto percentuale in meno. Soglia che sale al 91% dei convogli per i nuovi treni che entreranno in servizio proprio grazie agli investimenti programmabili grazie al nuovo piano, con una penale di 7mila euro per ogni punto percentuale di scostamento. La Regione avrà anche la possibilità di applicare una penale di 1.000 euro a Trenitalia per ogni singolo convoglio che arriverà con un ritardo di oltre un’ora.

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