Un momento dell’incontro di ieri a Roma
2 minuti per la letturaE’ ripartito ieri il confronto sullo sviluppo dell’automotive, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e a cui hanno partecipato Stellantis, i rappresentanti delle Regioni (per la Basilicata l’assessore Michele Casino), le organizzazioni sindacali e Anfia, che rappresenta le imprese della componentistica. Un incontro che proseguirà a gennaio, attraverso cinque gruppi di lavoro che si è deciso di allestire: sul Mercato (incentivi, future evoluzioni) a guida Mimit; sulla Competitività (efficientamento, energia, ecc.) a guida Regioni; sulla Componentistica a guida Anfia; su Lavoro e competenze a guida delle organizzazioni sindacali; su R&S e centri di ingegneria a guida Mimit.
All’incontro di ieri, il gruppo Stellantis ha ribadito la «centralità dell’Italia» nella strategia globale del gruppo e la volontà di «creare un futuro sostenibile per le attività italiane».
Tutti i partecipanti al tavolo sull’automotive «hanno l’obiettivo comune di creare le condizioni per sostenere la produzione di veicoli in Italia nei prossimi anni di difficile transizione, con l’ambizione di raggiungere 1 milione di veicoli (auto e veicoli commerciali) all’uscita del piano Dare Forward 2030 – ha sottolineato l’azienda -. L’obiettivo finale dipende da fondamentali e specifici fattori abilitanti quali la cancellazione delle norme regolamentari quali l’Euro 7 per continuare a produrre auto di piccole dimensioni a prezzi accessibili per i clienti, il sostegno del mercato attraverso incentivi alle vendite e la competitività dei costi, compresi quelli energetici, per l’intera catena di fornitura».
Riguardo allo stabilimento di Melfi è stato illustrato ai sindacati il calendario delle varie auto elettriche che saranno prodotte sulla piattaforma Stla Medium per diversi marchi. La prima vettura sarà una DS Automobiles e l’avvio della produzione avverrà nell’ultimo trimestre del 2024. Ci sarà anche una Lancia, la Gamma, in arrivo nel 2026.
«Nel fondo per l’automotive da qui al 2030 abbiamo 6 miliardi che possiamo dirigere sia agli incentivi che su quello dell’offerta. Ma deve aumentare il numero delle auto prodotte nel nostro Paese perché lo scorso anno l’80% degli incentivi sono andati ad auto costruite all’estero e questo non ce lo possiamo assolutamente consentire» ha affermato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, al termine della riunione, evidenziando la necessità di «favorire l’insediamento di altri siti produttivi, la riconversione verso l’elettrico della filiera e quindi la competitività complessiva del settore»”
Urso ha aggiunto che «a questi 6 miliardi si sommano, non soltanto per questo settore, i 13 miliardi che metteremo in campo per il piano transizione 5.0 nel 2024 e nel 2025 per l’innovazione tecnologica Green e digitale delle nostre imprese. Poi ci sono i 2 miliardi e mezzo di fondi Pnrr nel capitolo RepPowerEu che saranno destinati per realizzare impianti produttivi di tecnologia Green, per esempio di batterie elettriche. Infine, si aggiungono anche le risorse europee: stamattina (ieri, ndr) la Commissione europea ha annunciato altri 3 miliardi per la realizzazione impianti di batterie elettriche in Europa».
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