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L'ospedale di Villa d'Agri ancora incompiuto

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POTENZA – Sono scese in un anno da 11 a 9, 7 in provincia di Potenza e 2 in provincia di Matera, le opere incompiute in Basilicata annotate sull’anagrafe gestita dall’Osservatorio regionale dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. L’aggiornamento delle iscrizioni nel Sistema informatico di monitoraggio delle opere incompiute (Simoi) è stato pubblicato nei giorni scorsi. Dopo la cancellazione dall’anagrafe del collegamento ferroviario Matera-Ferrandina, che dovrebbe essere ultimato nel 2026, il più oneroso dei cantieri in ritardo si conferma quello del presidio ospedaliero di Villa d’Agri, dove è prevista la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale e impiantistico. Per ultimarlo, infatti, occorrono 10 milioni di euro ma, da due anni, non c’è stato alcun avanzamento e la percentuale di lavori eseguiti è rimasta ferma a poco meno del 54 per cento. Al nosocomio valdagrino si è affiancato, per onerosità, l’ultimo arrivato nella grande famiglia delle incompiute lucane che è la “Circumvallazione dei comuni di Banzi e Palazzo San Gervasio”, con lavori realizzati soltanto per il 2,3%. Anche qui, infatti, occorrerebbero 10milioni di euro per il taglio del nastro.

A seguire tra le incompiute in Basilicata ci sono due opere nel territorio del Comune di Lavello. La prima è rappresentata dagli interventi di urbanizzazione primaria in zona Pals”, interrotti a metà a causa di un lungo contenzioso con la ditta che si era aggiucata l’appalto, risoltosi ormai una quindicina di anni fa. Lavori che per essere completati necessiterebbero di altri 4 milioni di euro. La seconda è l’edificio polifunzionale in contrada Pupoli, destinato a ospitare la sede del Comune. Anche in questo caso i lavori risultano realizzati per metà ed è necessario di reperire altri due milioni per il completamento.

A Matera restano bloccati i lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale e impiantistico dell’immobile che ospitava il centro di medicina sociale per l’apparato respiratorio dell’Azienda sanitaria in via Battisti. Qui i lavori realizzati non arrivano al 20 per cento e per completarli occorrerebbero altri 740mila euro. Fermi da anni anche i lavori per la realizzazione di un edificio polivalente da adibire a liceo scientifico a Laurenzana, realizzati per il 19,8% con una spesa 1.766.000 euro. Il Simoi riporta una significativa correzione al rialzo dell’importo che viene considerato necessario per ultimare le opere, schizzato da un milione a due milioni e mezzo di euro. Da capire, quindi, ci sarebbe la fattibilità complessiva dell’opera, a questi costi. Specie se si considera che era stata classificata fin da principio tra i «lavori di realizzazione, avviati», che «risultano interrotti entro il termine contrattualmente previsto per l’ultimazione, non sussistendo, allo stato, le condizioni di riavvio degli stessi».

Ancora incompiute in Basilicata: tutto bloccato a Pietragalla, dove i lavori per la demolizione e ricostruzione della palestra scolastica della media hanno raggiunto soltanto il 28,53 per cento e mancherebbero 541.702 euro per completare l’opera. Idem a Craco dove i lavori per il nuovo cimitero in località Peschiera sono stati eseguiti per meno di un quarto, e andrebbero reperiti altri 819mila euro. In controtendenza, invece, il cantiere del primo lotto dei “lavori di costruzione della strada di collegamento diga Acerenza – Forenza – Statale 658 “Potenza Melfi”. A marzo infatti, il sindaco di Acerenza, Fernando Scattone, ha festeggiato al riapertura del cantiere abbandonato con 23,1% di opere già realizzate. In attesa di reperire 4 milioni di euro per la loro realizzazione. Complessivamente sarebbe pari a 34milioni di euro la provvista economica necessaria per ultimare tutte e 9 le incompiute censite, mettendo a frutto i 10 milioni di euro già spesi per l’avvio dei relativi cantieri.

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