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Dura denuncia della Cgil Basilicata: «Non era mai accaduto neanche in guerra; l’estate dei lucani senza un treno». Chiude anche la linea Potenza-Taranto, molto utilizzata dai bagnanti

«Per la prima volta nella storia del trasporto su ferro da quando c’è la ferrovia in Basilicata, nel mese di agosto tutte le linee resteranno chiuse. È appena arrivata la notizia della chiusura anche dell’unica linea superstite Potenza – Taranto nel mese di agosto, molto frequentata dai bagnanti. Questo è il risultato delle scelte “epocali” dell’assessora alle Infrastrutture Donatella Merra. Una vergogna che mai la nostra terra aveva conosciuto».

Fernando Mega, segretario generale Cgil Basilicata e Vincenzo Esposito
segretario generale Cgil Potenza, denunciano una grave situazione per la Basilicata. «La stessa linea Battipaglia – Potenza, – scrivono i due sindacalisti – anche questa momentaneamente chiusa, aveva resistito alle guerre mondiali al fascismo. Si era resa protagonista del più grande disastro ferroviario della storia d’Italia a Balvano nel 1944 perché veniva usata da tante persone per collegare i due mari per motivi commerciali. Ma non ha resistito agli scellerati interventi dell’attuale governo regionale, non in grado di programmare nulla. Altro che alta velocità e progetto sperimentale».

I SINDACATI: «QUESTA ESTATE DALLA BASILICATA NON PARTIRÀ UN TRENO»

«Di fatto questa estate – dice la Cgil – dalla stazione di Potenza non partiranno treni». Saranno «sostituiti dai bus, che andranno ulteriormente a incrementare il traffico sulle strade già intasate dagli spostamenti per le vacanza. Con tutte le difficoltà che ne derivano per le interruzioni presenti a causa dei cantieri ancora aperti. I lucani e le lucane quest’anno sperimenteranno come muoversi in una regione senza ferrovia e con le strade d’accesso tutte interrotte per lavori. Un salto nel buio che ci fa tornare indietro di un secolo e che questa regione non merita. Un danno economico e sociale senza precedenti. La Cgil metterà in campo tutte le strumentazioni di mobilitazione necessarie affinché il diritto alla mobilità dei lucani venga tutelato».

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