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In Basilicata parte la campagna “Ogni goccia conta” per fronteggiare la crisi idrica: acqua razionata in 29 Comuni della regione. Situazione critica soprattutto per lo schema Basento-Camastra


POTENZA – Estate calda e con poca acqua in Basilicata, a causa delle scarse piogge (mai così poche da decenni) e per una rete idrica vetusta.
In parte della regione si corre ai ripari con razionamenti e la minaccia di multe a chi spreca la preziosa risorsa.
La Regione chiede ai cittadini «un uso razionale e corretto dell’acqua potabile» riconoscendo la massima importanza della collaborazione attiva di tutti gli abitanti. Si tratta di una misura d’emergenza per la crisi idrica che si è resa necessaria per garantire non soltanto il presente ma anche il futuro del servizio di erogazione idrica in Basilicata.

Nei sei invasi lucani si contano 206 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto al 2023. Nella diga di Monte Cotugno, a Senise, il più grande invaso gestito dall’Autorità di bacino della Basilicata, si registra la metà della capienza rispetto all’anno passato.
Di fronte a questo fenomeno di siccità, la Regione ha scelto la strada della prudenza. Per ora, sono 29 i Comuni lucani che saranno coinvolti dalla campagna di sensibilizzazione, voluta da Regione, Egrib e Acquedotto lucano, denominata «Ogni goccia conta».
Si tratta dei comuni che si riforniscono dal bacino Basento – Camastra.
Ne ha dato notizia la stessa Regione che ha indicato quale obbiettivo «la riduzione dei consumi di almeno il 20 per cento entro il 20 agosto, al fine di evitare di procedere con le interruzioni».

Oltre a Potenza, che assorbirà il 40 per cento dei 145 mila abitanti coinvolti, gli altri Comuni che riceveranno indicazioni sull’uso responsabile dell’acqua e l’elenco delle sanzioni da applicare in caso di inosservanza sono 26 in provincia di Potenza e 2 in provincia di Matera.
I 26 comuni in provincia di Potenza sono Acerenza, Anzi, Avigliano, Albano di Lucania, Banzi, Baragiano, Brindisi di Montagna, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Forenza, Genzano, Laurenzana, Maschito, Oppido Lucano, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, Ruoti, San Chirico Nuovo, Satriano di Lucania, Tito, Tolve, Vaglio, Trivigno. I due comuni in provincia di Matera sono Irsina e Tricarico.
Intanto, per lunedì 5 agosto è fissato un incontro tra dipartimento della Protezione civile regionale, Egrib, Acquedotto lucano e i sindaci dei 29 Comuni interessati ai quali sarà data un’ordinanza che riporterà le indicazioni sull’uso responsabile dell’acqua e le sanzioni da applicare in caso di inottemperanza.

Insomma, la mancanza di piogge sta costringendo gli amministratori locali a correre ai ripari. Ma quali sono le aree più in difficoltà dove potrebbero scattare misure di risparmio dell’acqua? A definire periodicamente la mappa delle zone rosse, è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), sulla base delle risultanze trasmesse dagli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici che eseguono un monitoraggio costante nei sette distretti idrografici in cui è ripartito il territorio nazionale.
Monitoraggio che viene portato avanti classificando i territori con quattro scenari di severità idrica: situazione normale, vale a dire scenario non critica; scenario di severità idrica bassa (in cui la domanda idrica è ancora soddisfatta ma gli indicatori mostrano un trend peggiorativo; scenario di severità idrica media che scatta, invece, quando lo stato di criticità si intensifica in quanto le portate in alveo risultano inferiori alla media e la temperatura elevata determina un fabbisogno idrico superiore alla norma; scenario di severità idrica alta.

Dall’Osservatorio del distretto idrografico dell’Appennino Meridionale viene segnalato che in Basilicata lo scenario di severità idrica è alto per lo schema Basento-Camastra-Agri, mentre è medio nel resto della regione.

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