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Fp Cgi, Cisl Fp e Uil Fp rivendicano per la Sanità privata il rinnovo del contratto Aiop e Aris anche delle Rsa, in Basilicata coinvolti nello sciopero oltre 600 lavoratori
La Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno proclamato per lunedì lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nelle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris sanità privata e Aiop e Aris rsa con un presidio nel piazzale antistante la Regione Basilicata dalle 10 alle 13. Sono oltre duecentomila in Italia, seicento in Basilicata. Lavoratori che svolgono un servizio pubblico garantendo il diritto alla Salute e che chiedono l’applicazione del giusto contratto e l’equiparazione del lavoro privato in sanità alla sanità pubblica.
In quest’ambito rientrano due accordi ponte (Aris rsa, Aiop rsa) necessari per unificare i tabellari e andare alla stipula di un nuovo contratto unico di settore per le rsa. Qui dove le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti hanno il contratto bloccato da oltre 12 anni. Quanto al contratto Sanità privata Aris Aiop, risale al 2020 rinnovato dopo 14 anni di blocco della contrattazione, un rinnovo che però ha riguardato il triennio 16\18.
«Sul tema – recita una nota – abbiamo chiesto l’apertura di due tavoli a livello nazionale. Ma ci hanno risposto che i tavoli si sarebbero potuti svolgere solo se fossero arrivate risorse dello Stato. Un’indifferenza intollerabile e inaccettabile. Per questo abbiamo promosso lo sciopero nazionale di lunedì, per difendere la professionalità e il futuro di lavoratrici e lavoratori e la dignità del lavoro e della salute del nostro Paese».
SCIOPERO DELLA SANITÀ PRIVATA, I SINDACATI: «LA REGIONE BASILICATA FACCIA LA SUA PARTE»
I sindacati chiedono di essere auditi, nel corso del presidio, dall’assessore regionale al ramo, al fine di rappresentargli le difficoltà dei lavoratori e delle lavoratrici, anche alla luce delle irrisolte problematiche da tempo sollecitate. «Questo comparto – prosegue la nota – coinvolge lavoratori che svolgono un servizio pubblico, garantendo ogni giorno, insieme ai colleghi del settore pubblico, un diritto costituzionale, il diritto alla salute, ma lo svolgono in strutture sottoposte al regime di accreditamento dalle regioni, e che, a parità di lavoro, avrebbero diritto allo stesso salario e alle stesse condizioni di lavoro e di tutela».
«La chiusura ed indifferenza nei confronti dei queste lavoratrici e lavoratori da parte delle associazioni datoriali è per noi inaccettabile, così come resta grave il silenzio del Ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni, più volte sollecitati dal sindacato confederale a farsi soggetto attivo nella vertenza. La Regione Basilicata faccia la sua parte, facendo sentire la sua voce, a livello nazionale, sulle condizioni di questi lavoratori e intervenga, per quanto di sua competenza, per chiudere le vertenze prettamente regionali in atto. Vertenze da troppo tempo dimenticate, nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni e proteste».
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