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Emergenza idrica in Basilicata, acquedotto lucano e Asp al lavoro con verifiche sulla presenza nell’acqua di trialometani dopo la segnalazione dell’associazione Cova contro, un’altra settimana di restrizioni all’erogazione idrica nei comuni ex Camastra


POTENZA – Sono in corso verifiche sulla presenza di derivati del cloro in eccesso nell’acqua che fuoriesce dai rubinetti della città di Potenza. A confermarlo al Quotidiano diverse fonti vicine all’unità di crisi presieduta dal governatore Vito Bardi.
Oggi stesso dovrebbero essere resi noti i risultati delle analisi effettuate sui campioni prelevati dai tecnici di Acquedotto lucano spa e Asp dai rubinetti di diverse zone del capoluogo. Inclusa quella di via Anzio, poco lontano dai palazzi della Regione, dove l’associazione ambientalista “Cova contro” ha dichiarato di aver scoperto trialometani in eccesso. Grazie alle analisi commissionate a un laboratorio “indipendente” sull’acqua destinata un’utenza domestica.

Dopo quasi due giorni di tensione, però, l’atmosfera che si respira è abbastanza tranquilla. A meno di sorprese, quindi, dovrebbe essere scampato il rischio di una crisi nella crisi a meno di 10 giorni da Natale. Con una replica di quanto visto a Policoro nel 2018 proprio in seguito a una denuncia di “Cova contro”. Con un’interruzione generalizzata dell’erogazione idrica e la gente costretta ad approvvigionarsi di acqua dalle autobotti.
«I controlli delle autorità sono parziali». Questa era la denuncia dell’associazione ambientalista guidata da Giorgio Santoriello, per cui il monitoraggio non andrebbe esteso «solo sugli analiti da ricercare», ma per alcuni composti «anche in termini spaziali».

ACQUA IN BASILICATA, GLI EFFETTI DEL RICORSO AL CLORO E I TRIALOMETANI

«Il ricorso intenso al cloro, unito alla scarsità d’acqua ed alla torbidità delle sorgenti può portare alla creazione dei trialometani (Thm, ndr), ovvero sostanze volatili tossiche, che derivano dall’azione del cloro». Così ancora l’articolo che campeggia in apertura del sito di Cova contro, spiegando che «la soglia di legge è 30 mcg/l (microgrammi per litro, ndr)», e che in un campione di acqua prelevato in via Anzio sarebbero stati trovati 35 microgrammi per litro di trialometani.
«Alcuni trialometani che vengono normati in sommatoria, perché parliamo di 4 composti diversi, sono mutageni, genotossici e possibili cancerogeni – aveva aggiunto ancora Santoriello – , ma la loro tossicità non è stata ancora ben definita. Comunque la loro sommatoria è un parametro vincolante. In caso di sforamento l’uso dell’acqua va vietato, con prevedibile per legge è anche la possibilità di chiedere una deroga alla soglia di legge stessa, ma la deroga deve seguire un iter».

Ieri Acquedotto lucano spa ha diffuso anche i nuovi orari dell’erogazione idrica nei comuni alle prese col prosciugamento dell’invaso del Camastra. Vale a dire Potenza, Acerenza, Anzi, Avigliano, Albano di Lucania, Banzi, Baragiano, Brindisi Montagna, Campomaggiore, Cancellara, Castelmezzano, Forenza, Genzano di Lucania, Laurenzana, Maschito, Oppido Lucano, Picerno, Pietragalla, Pietrapertosa, Pignola, Ruoti, San Chirico Nuovo, Satriano di Lucania, Tito, Tolve, Vaglio Basilicata e Trivigno, in provincia di Potenza. Più Irsina e Tricarico in provincia di Matera.

ACQUEDOTTO LUCANO MONITORA COSTANTEMENTE LE FONTI D’ACQUA

«Con l’approssimarsi delle festività natalizie, Acquedotto Lucano sta monitorando costantemente la disponibilità di acqua dalle varie fonti di approvvigionamento, con l’obiettivo di allentare le restrizioni quanto prima».
Questo il messaggio della società di proprietà di Regione e 119 comuni lucani su 131, che gestisce il servizio idrico integrato.
«La programmazione dell’erogazione idrica per i prossimi giorni nei comuni serviti dallo schema idrico Basento-Camastra mantiene lo stesso regime orario delle scorse settimane». Hanno aggiunto da via Grippo. Quindi dalle 7 di mattino alle 17 tutti i giorni tranne il sabato quando l’acqua sarà erogata fino alle 19:30. Per consentire alle attività di ristorazione di lavorare con un po’ di serenità in più.
Al spa ha ricordato, infine, che l’erogazione nei comuni colpiti dalla crisi idrica non è garantita soltanto con i tanto discussi prelievi di emergenza dal fiume Basento. Bensì da un mix di acque provenienti dalle sorgenti di Fossa Cupa, San Michele, Schema Agri, oltre che dal Basento, trattate nel potabilizzatore di Masseria Romaniello, nella periferia di Potenza.

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