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Ospedale Villa d'Agri

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Migliora l’indice sanità in Basilicata: Il programma nazionale esiti traccia un punto a favore della qualità sanitaria. Ottimizzazione dei processi clinici, ma emergono criticità da rendere evitabili


L’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nell’ambito delle attività per il “Programma nazionale esiti” (Pne), ogni anno propone un report sulla qualità del sistema sanitario nazionale. I dati riportati si basano sul monitoraggio degli indicatori che riguardano le principali criticità nell’organizzazione dell’assistenza e nel mantenimento degli standard di qualità, valutati nel tempo. La fotografia che ne risulta è fondamentale per fornire un valido supporto ai professionisti della salute. Per orientare e implementare le azioni di verifica e miglioramento dell’efficacia dei processi assistenziali.

Obiettivo dell’audit è promuovere la cultura del dato, favorire l’operatività con azioni a supporto delle singole strutture per il continuo miglioramento della qualità sanitaria. E’ proprio l’audit sul miglioramento della qualità che registra un segno positivo per la regione Basilicata. Inserita insieme ad altre 62 strutture, rispetto allo scorso anno hanno superato le criticità precedentemente evidenziate. In particolare, 7 strutture sono passate da un livello molto basso di aderenza a standard di qualità a un livello molto alto. Tra queste l’ospedale Villa d’Agri di Marsicovetere (PZ) seguito da ospedale Maggiore C.A. Pizzardi (BO), azienda ospedale università di Padova, ospedale Di Circolo S. L. Mandic – Merate (LC), casa di cura I.N.I. Srl – Grottaferrata (RM), ospedale Mons. R. Di Miccoli (BT), ospedale della Valdinievole di Pescia (PT).

La selezione delle strutture inserite negli audit avviene a partire dai risultati ottenuti rispetto agli indicatori evidenziati per questo anno di analisi. E cioè, in relazione all’area clinica, le patologie che richiedono maggiori processi clinico assistenziali e/o organizzativi e da cui ne derivano eventuali criticità. L’88% degli audit riguardano problematiche relative a livelli bassi di aderenza con gli standard di qualità. Le aree cliniche con maggiore criticità risultano “Gravidanza e parto” con il 50% delle richieste per bassi livelli di qualità e l’ambito cardiocircolatorio. Inoltre, l’area osteomuscolare ha evidenziato criticità che riguardano le tempistiche di intervento a seguito di rottura del collo del femore nei pazienti ultra 65 anni. Proprio in quest’ultima area clinica, la regione Basilicata ha riportato dei valori di audit bassi, che collocano le strutture sanitarie al di sotto della soglia del 60% di interventi immediati insieme alle regioni Calabria, Molise, Sardegna, Liguria e Umbria.

Nell’audit delle ospedalizzazioni potenzialmente evitabili, quella a maggiore impatto di numerosità casistica è rappresentata dallo scompenso cardiaco: 130mila ricoveri nel 2023. A soffrire di scompenso cardiaco in Italia sono circa 600mila persone. Una corretta gestione clinica dei pazienti a livello territoriale permette di ridurre la progressione della patologia e di evitare il ricorso all’ospedalizzazione.
È questo tasso che si registra più elevato rispetto al dato nazionale nella Basilicata ma anche in Veneto e Molise con dei dati che ripropongono quelli osservati nel 2023. Ed ancora, la seconda condizione per impatto in termini di carico assistenziale è rappresentata dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva con 74.378 ricoveri nel 2023. Un dato che è eterogeneo nei due anni antecedenti a quello analizzato nelle regioni Basilicata, Friuli Venezia Giulia, toscana, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria. Infine, livelli mediani più elevati per le regioni Basilicata, provincia di Bolzano, Valle d’Aosta, Lazio e Calabria si rilevano in associazione all’indicatore dei sopravvissuti a ictus ischemico.

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