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Sabrina Pulvirenti

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SONO Giuseppe Magno e Giovannino Rossi i due direttori generali facenti funzione, rispettivamente, dell’Azienda sanitaria di Matera e del Crob di Rionero.

E’ questo quanto ratificato, martedì, dai vertici delle due strutture in seguito alle dimissioni dal doppio incarico di direttore generale dell’Asm, nonché commissaria del centro oncologico del vulture, di Sabrina Pulvirenti, appena nominata commissario dell’Asl di Frosinone.

Il lauriota Magno era stato chiamato a Matera ad aprile del 2021, dalla stessa Pulvirenti, per ricoprire l’incarico di direttore sanitario. La reggenza dell’azienda sanitaria è toccata a lui per ragioni di maggiore anzianità rispetto al direttore amministrativo, Maurizio Friolo.

Allo stesso modo a Rionero, sempre per ragioni di maggiore anzianità rispetto al direttore sanitario, Rocco Mario Calabrese, è andata al frusinate Giovannino Rossi la guida dell’unico Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico lucano. Lì dove è approdato due anni e mezzo orsono, su richiesta dell’ex dg Gerardo Di Martino, per svolgere l’incarico di direttore amministrativo.

I due “reggenti” dovrebbero restare in carica fino alla nomina dei nuovi direttori generali “titolari”, già annunciata per la prossima settimana dal governatore Vito Bardi. In un’intervista alla Tgr. Il cambio della guardia ai vertici dell’azienda materana è stato commentato, ieri, dai segretari di Fials, Confsal e Fials Adms Matera. Vale a dire Giovanni Sciannarella, Marco Bigherati e Angelo Fracchiolla.

I sindacalisti hanno evidenziato che per la quinta volta in cinque anni l’azienda sanitaria materana si trova senza un direttore generale “titolare”. Quindi si sono rivolti all’assessore regionale alla Salute Francesco Fanelli (Lega), e al governatore Vito Bardi «per chiedere che si dia all’Asm una guida stabile per rilanciare un’azienda che al momento è ferma».

«Serve un direttore generale – hanno aggiunto Sciannarella, Bigherati e Fracchiolla – che sia presente che possa ridare slancio e far ripartire le attività che al momento sono ferme, lo chiedono i lavoratori ed i cittadini stanchi di rivolgersi fuori regione per le cure e per gli esami strumentali. E’ necessario far ripartire le attività chirurgiche che sono da sempre il motore delle aziende sanitarie, non è possibile avere rilancio se le attività operatorie sono ferme».

«L’Asm – hanno proseguito i segretari Fials, Confsal e Fials Adms – può essere nuovamente attrattiva per i cittadini della vicina Puglia ma servono investimenti urgenti anche sotto forma di incentivi per rendere l’Asm attrattiva per i dirigenti medici che sono andati via in cerca di fortuna in altri lidi».

«C’è tanto da fare anche sul fronte sindacale – hanno concluso Sciannarella, Bigherati e Fracchiolla – dopo anni di relazioni ridotte all’osso, c’è da scrivere il contratto integrativo aziendale per poter applicare correttamente gli istituti contrattuali e le novità introdotte dal nuovo contratto nazionale. Per tutto questo chiediamo che non si perda altro tempo».

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