Personale sanitario al lavoro
4 minuti per la letturaPOTENZA – Altri 6 comuni lucani sottoposti alle restrizioni anti covid 19 da “zona rossa”: Atella, Filiano, Rapone, Ripacandida, Rotonda e Ruvo del Monte. In aggiunta ai 3 confermati: Castelmezzano, Pomarico (zona rossa dal 27 marzo) e Palazzo San Gervasio.
Mentre il resto della Basilicata, come anticipato nell’edizione di ieri del Quotidiano del Sud, evita la “stretta” per un’altra settimana, confermandosi tra le regioni arancioni con un livello di rischio inferiore.
È questo il bilancio, in estrema sintesi, dei due verdetti sull’andamento della pandemia in regione che erano attesi nella giornata di ieri: quello dell’Istituto superiore di sanità; e quello dell’unità di crisi anti virus di via Verrastro, che monitora i dati a livello comunale.
Confermate, quindi, le previsioni che, nonostante l’aumento dei nuovi casi, davano in lieve discesa l’indice di contagiosità (Rt) rilevato sul territorio regionale. Con un dato medio, calcolato sui 14 giorni precedenti, che la scorsa settimana si era attestato a 1,16, e ieri si è fermato a 1,12. Ma resta comunque ben al di sopra della media nazionale (0,85%) dietro solo a quelli registrati in Sardegna e Valle d’Aosta.
Dietro l’apparente paradosso resta la maggiore incidenza delle positività scoperte tra la popolazione più giovane, e sana, che in quanto più spesso asintomatica resta fuori dai calcoli. Di norma, infatti, per l’indice Rt vengono considerati soltanto i casi sintomatici.
Ad anticipare l’esito del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità sull’andamento della pandemia, ieri pomeriggio, era stato il governatore Vito Bardi, intervistato su RaiUno durante la trasmissione “Oggi è un altro giorno”.
«La Basilicata è stata confermata in zona arancione, smentendo allarmismi e isterie senza fondamento». Questo il commento, al veleno, del governatore , che aveva anche ribadito l’«orgoglio» per la tre giorni di vaccinazioni senza prenotazioni, che a breve dovrebbe essere replicata anche in altre regioni. Nonostante le polemiche per la ressa delle prime ore davanti al centro di somministrazione di Potenza.
Quanto alle prossime concessioni prospettate dal governo a partire dal 26 aprile, col ripristino delle “zone gialle” e il ritorno, qui e nelle “zone arancioni”, alla didattica in presenza al 100% per le scuole, Bardi ha aggiunto che l’obiettivo «è riaprire tutto in sicurezza quanto prima».
«Ma per farlo – ha aggiunto – servono prevenzione e responsabilità da parte di tutti».
A riprova di ciò, nell’ordinanza che da oggi a domenica 25 aprile impone le restrizioni da zona rossa nei 9 comuni lucani più a rischio, compaiono anche altri 6 centri lucani per cui a breve potrebbe arrivare una decisione simile: Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Laurenzana, Lavello, Cancellara, e Rionero.
Nella giornata di ieri, però, era atteso anche un terzo verdetto dal report settimanale sui progressi della campagna vaccinale del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria. Vale a dire il generale potentino Francesco Figliuolo, che venerdì prossimo dovrebbe arrivare nella sua città per una visita ai punti di somministrazione.
Il risultato è che la Basilicata resta tra le regioni coi dati migliori sulle vaccinazioni tra la popolazione con più di 80 anni. Anche se rispetto alla scorsa settimana viene superata, col suo 81,57% di prime dosi già inoculate tra gli aventi diritto, da Marche, col 100% di inoculazioni già effettuate, Emilia Romagna (87,21%) e Lombardia (82,51%). Oltre alla provincia autonoma di Trento col 91,17%. Mentre la media italiana si ferma al 76,09%).
Stesso discorso per chi ha già completato il ciclo vaccinale, con un dato del 50,58% tra gli ultraottantenni (rispetto a una media italiana del 45,19%), superato da Lazio (53,93%), Marche (53,69%) e Emilia Romagna (52,88%). Oltre alle province autonome di Trento (66,57%) e Bolzano (64,78%).
Molto meno confortanti, invece, i numeri sulle vaccinazioni nella popolazione tra i 70 e i 79 anni d’età, iniziate da meno tempo. Quanto a queste, infatti, la Basilicata si conferma all’ultimo posto nonostante la ressa scatenata dall’esperimento, per 3 giorni, delle somministrazioni senza prenotazione.
Le 3.938 prime dosi già inoculate, in particolare, coprirebbero appena il 7,38% degli aventi diritto, contro una media italiana del 30,14%. E anche l’incremento rispetto alla scorsa settimana, quando i “coperti” erano solo il 2,66%, risulta molto inferiore di quello osservato a livello nazionale, con un balzo in avanti di quasi l’11%.
Guardando agli altri dati diffusi, invece, dall’unità di crisi anti virus della Regionale, infine, spicca l’assenza di decessi nelle ultime 24 ore: cos che non accadeva da diversi giorni e lascia il totale delle vittime lucane fermo a 478.
Da via Verrastro hanno reso noto, ad ogni modo, 172 nuovi casi tra residenti su 1.763 tamponi molecolari processari.
Sono salite da 180 a 186, poi, le persone ricoverate negli ospedali lucani, delle quali però solo 15 in terapia intensiva, sette all’ospedale San Carlo di Potenza e otto al Madonna delle Grazie di Matera.
Con 63 guarigioni di giornata, pertanto, il numero dei lucani attualmente positivi è salito ancora fino a quota 5.395.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA