Una dose di vaccino
4 minuti per la letturaPOTENZA – Per il governatore Vito Bardi la Basilicata resta l’«unica regione d’Italia» ad aver «somministrato più della metà dei vaccini» anti covid 19 disponibili «agli over 80». Ma c’è un’altra classifica in cui il territorio lucano guarda tutti dal basso, ed è quella sul ritmo delle somministrazioni in rapporto ai residenti di fascia d’età.
E’ quanto emerge dai dati elaborati da Paolo Spada, chirurgo vascolare all’Humanitas Research Hospital di Milano, che dall’inizio della crisi sanitaria ha avviato un monitoraggio indipendente sui numeri della pandemia. Ricevendo in più occasioni anche l’attenzione di importanti testate d’informazione nazionale.
Nella tabella pubblicata sul sito ilsegnalatore.info, Spada evidenzia, in particolare, come siano appena 161 ogni 100mila abitanti le dosi di vaccino somministrate quotidianamente in Basilicata, in base alla media dell’ultima settimana. Contro le 218 della Puglia, che segue al penultimo posto di questa poco invidiabile classifica, le 267 della Calabria, e le 289 della Campania. Mentre all’estremo opposto si piazzano il Molise, con 580 dosi di vaccino somministrate ogni 100mila residenti, e il Veneto con 495.
La Basilicata chiude la classifica delle regioni italiane anche in base a un’analisi della Fondazione Gimbe, sulla «percentuale di popolazione che ha ricevuto solo la prima dose di vaccino». Con un dato del 3,6% della popolazione contro una media nazionale del 6% e un picco del 7,6% del solito Molise. Dove è evidente l’accelerazione della campagna vaccinale. Tanto che nei giorni scorsi, a Campobasso, hanno “festeggiato” anche la conquista, a scapito della Basilicata, del secondo gradino del podio (dietro le province autonome di Trento e Bolzano) di una ulteriore classifica che a Potenza era stata molto pubblicizzata: quella per numero di anziani che hanno ricevuto almeno la prima dose in rapporto alla popolazione.
«Sin dall’inizio delle vaccinazioni ci siamo concentrati sui soggetti più fragili – ha ribadito anche ieri il governatore Vito Bardi – : oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo arrivati al 70% dei lucani over 80 che hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino Pfizer o Moderna (mentre il 39,9% degli over 80 ha ricevuto anche la seconda dose). Sono oltre 30mila anziani che stiamo raggiungendo in ogni comune della Basilicata, spesso a domicilio».
Da registrare, sul fronte vaccinale, ieri c’è stato anche un incontro tra il direttore generale del Dipartimento Salute, Ernesto Esposito, e le amministrazioni comunali in cui è stata comunicata l’intenzione di istituire 13 centri di somministrazione sul territorio della Regione, di cui 4 divisi tra i 2 capoluoghi, per il prossimo avvio della nuova fase della campagna di immunizzazione, destinata ai residenti con più di 70 anni.
A livello epidemiologico, invece, a destare la maggiore sorpresa è stata la scoperta di un focolaio di contagi all’interno del carcere di massima sicurezza di Melfi, con 36 detenuti positivi. Focolaio che si pensa che possa essere stato “acceso” dall’ingresso di un operatore sanitario.
Nell’ultimo bollettino diffuso da via Verrastro sono 113 i nuovi contagi segnalati tra i residenti in regione, su 1.296 tamponi molecolari processati nelle 24 ore precedenti.
L’unità di crisi anti virus ha reso noto anche il decesso di altri due pazienti (1 di Montescaglioso e 1 di Satriano di Lucania) che portano il totale delle vittime lucane a 427. Mentre è sceso a 168 (12 meno del giorno precedente) il numero dei ricoverati negli ospedali lucani, di quali 13 (uno in più del giorno precedente) in terapia intensiva, quattro al San Carlo di Potenza e nove al Madonna delle Grazie di Matera.
Con 193 guarigioni “di giornata”, quindi, il numero dei lucani attualmente positivi è sceso a 4.469. E per due di questi, coniugi di 52 e 51 anni, ieri al San Carlo è stato il giorno della prima somministrazione della terapia con anticorpi monoclonali. Una prima volta lucana che lascia ben sperare anche per il prosieguo del contrasto alla pandemia sui pazienti già infettati.
Tornando sulla campagna vaccinale, invece, ieri da Matera i gestori della Cava del Sole – che nel 2019 ospitò la cerimonia inaugurale dell’anno da Capitale europea della Cultura – hanno comunicato la disponibilità a trasformare l’auditorium della Serra del Sole in una sede per la campagna vaccinale.
Inoltre il Comune della città dei Sassi ha illustrato i suoi progetti per la fine della didattica a distanza obbligatoria al 100% per tutte le scuole fino al 6 aprile.
Gli alunni delle sei scuole primarie materane, in particolare, fruiranno a partire da maggio del servizio di mobilità sostenibile e in sicurezza «Pedibus» che permetterà ai piccoli studenti di percorrere a piedi il tragitto di andata e ritorno che li porta da scuola a casa e viceversa, sotto l’occhio vigili dei soci della Uisp e di volontari.
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