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Una dose di vaccino

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POTENZA – I vaccini anti covid 19 per gli ultraottantenni lucani? Prima nei centri dove è maggiore la popolazione anziana, sì. Ma con qualche eccezione. A partire proprio da quelli dove sono di casa tre assessori della giunta Bardi.
E’ quanto svela il raffronto tra i dati Istat sulla popolazione residente nei 131 comuni della Basilicata e le ultime notizie sull’andamento della campagna vaccinale. Con una quarantina di comuni in attesa di ricevere le prime dosi entro la fine della prossima settimana.

Per farsene un’idea basta osservare la lista dei paesi lucani ordinati in base alla percentuale di residenti con oltre 80 anni.
Ai primi posti, infatti, conforta la presenza di una quindicina di centri dove le somministrazioni sono realmente partite non appena è arrivato il via libera per la fase 2 della campagna, dopo quella riservata a personale sanitario e ospiti operatori delle residenze sanitarie per anziani. Ma agli ultimi, dove si piazzano i comuni più “giovani”, non può che lasciare interdetti la presenza di tre centri dove pure le vaccinazioni dei nonnini sono già iniziate e finite in tempi “record”. E non si capisce perché. Vale a dire: Policoro, patria dell’assessore alla Salute, nonché ex sindaco, Rocco Leone (Forza Italia); Senise, “feudo” dell’assessore alle Attività produttive Franco Cupparo (sempre Forza Italia; e Lavello, dove tuttora risiede l’assessore ai Trasporti della giunta guidata dal governatore Vito Bardi, la leghista Donatella Merra.

La meraviglia aumenta se si confronta il dato percentuale della popolazione ultraottantenne di un centro come Policoro, fermo al 4,84%, con quello di Castelmezzano, dove i nonnini sono tre volte tanti, il 13,85% dei residenti, ma solo oggi dovrebbero ricevere la loro prima dose di vaccino. Con più di un mese di ritardo rispetto ai coetanei della cittadina ionica, dove si è partiti il 22 febbraio.

«Anche noi dovevamo iniziare il 25 febbraio, e poi il 2 marzo. Ma ogni volta si è rinviato tutto e l’unica risposta alle richieste di spiegazioni trasmesse attraverso canali istituzionali al Dipartimento salute della Regione è stata l’indifferenza». Così il sindaco del piccolo borgo delle Dolomiti lucane, Nicola Valluzzi, già presidente della Provincia di Potenza ed esponente di spicco del Pd.

«Per quanto mi sforzi di non far ricadere su un’appartenenza politica scelte di questo tipo, non riesco a pensare a una semplice distrazione». Ha aggiunto Valluzzi al Quotidiano del Sud. «C’era stato un accordo con i comuni sul criterio dell’incidenza della popolazione anziana sui residenti, ma dopo due giorni è stato violato senza alcuna giustificazione».

Sull’accaduto il Quotidiano ha sentito anche l’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, che ha rinviato ai vertici delle aziende sanitarie di Potenza e Matera.
«In Regione abbiamo dato soltanto delle indicazioni sui criteri da seguire esercitando i nostri poteri di indirizzo e controllo». Queste le parole di Leone. «Se poi qualcuno si è allontanato da queste indicazioni chiederemo spiegazioni».

«Lungi da me difendere certe scelte – ha concluso l’assessore -, ma immagino che possano esserci state ragioni sanitarie per decidere di far partire la campagna vaccinale prima in un posto e poi in un altro».

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