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POTENZA – Dopo scuole, forze dell’ordine e detenuti: avanti col le vaccinazioni anti covid 19 ai cittadini con fragilità. Nonostante in almeno 49 comuni su 100, in provincia di Potenza, e 8 su 31 in provincia di Matera, non si sia vista nemmeno una dose per la popolazione con di più 80 anni.
E’ questo il paradosso che si va affermando, anche in terra lucana, col prosieguo della campagna vaccinale. Un paradosso stridente, nonostante il secondo posto in Italia della Basilicata per percentuale di ultraottantenni (34,6%) che a ieri hanno completato il ciclo di immunizzazione. Grazie soprattutto ai numeri ottenuti nei due capoluoghi di provincia.

A registrare i maggiori ritardi, dovuti alla penuria delle sole tipologie di vaccino impiegate per la popolazione ultraottantenne (Pfizer e Moderna) e alla priorità riconosciuta ai centri con maggiore presenza di nonni rispetto al totale dei residenti, è il distretto sanitario del capoluogo.
Qui, infatti, su 31 comuni almeno 22 risultano ancora in attesa della somministrazione della prima dose ai residenti più anziani. Inclusi centri particolarmente popolosi, per la Basilicata, come Avigliano.

Ieri, proprio sulla situazione nella cittadina, è intervenuta la coordinatrice della locale camera del lavoro, Sandra Guglielmi, lanciando un appello ai vertici della Regione, perché, con le forniture di vaccini in arrivo, venga «recuperato il gap venutosi a creare con altre aree della regione». Il tutto «attraverso (…) sforzi organizzativi senza precedenti, con la consapevolezza che ogni giorno di ritardo può mettere a rischio la vita dei soggetti più fragili».
Ad avere la peggio quanto ad attesa ancora da consumare per vedere arrivare le squadre di vaccinatori, ad ogni modo, saranno con ogni probabilità i cittadini di Pignola, che è il centro potentino che vanta la popolazione più giovane. Anche grazie a numerose coppie che dal capoluogo vi si sono trasferite negli ultimi anni allettate da una serie di fattori. Incluso il costo inferiore delle abitazioni.

Intanto, però, la tensione continua ad aumentare in diversi centri della Val d’Agri, dove su 22 comuni che fanno capo al distretto di Villa d’Agri, ben 10 non hanno ancora visto nemmeno una fiala di antidoto. A partire dai più popolosi come Sant’Arcangelo e Marsicovetere.
Idem lungo la Valle del Noce, dove a Lauria e Lagonegro manca ancora il primo vaccinato. O ancora nel materano, dove oggi dovrebbero iniziare e somministrazioni a Pisticci, ma bisognerà attendere aprile per vedere i sanitari all’opera a Bernalda e Scanzano Jonico.
Leggermente migliore, invece, la situazione nel distretto della salute di Senise, dove l’obiettivo realistico è di chiudere entro metà della prossima settimana la somministrazione delle prime dosi agli anziani dei 16 comuni di competenza.

In controtendenza, poi, ci sono i due distretti sanitari della zona nord della regione. Come quello di Melfi, dove i centri già coperti sono 8 e restano da distribuire solo i vaccini nella cittadina federiciana e ad Atella. Infine Venosa, dove le prime dosi sono state già somministrate a tutti e 9 i comuni di riferimento, e sono stati anche ultimati i richiami. Unica eccezione di Lavello, dove i sanitari dell’Asp dovrebbero concludere la distribuzione della seconda dose ai residenti più anziani nei prossimi giorni.

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