Una dose di vaccino
4 minuti per la letturaMATERA – Una campagna nel segno dei ritardi con i numeri che fatalmente non tornano. Sono molti i paesi lucani che attendono ancora le vaccinazioni per gli over 80. Non manca qualche differenza tra le realtà di Potenza e Matera ma di certo i ritardi sono patrimonio comune. Nel capoluogo di regione la concentrazione della disponibilità di vaccini e un calendario predisposto in poche ore ha permesso di risolvere la questione con oltre 4000 vaccinazioni in una settimana, nella città dei Sassi si continua ad andare per step e a quanto pare ci sarà una nuova interruzione per gli ultimi tre giorni programmati per cui si dovrà riprendere dal 22.
Insomma un percorso a ostacolo per ultraottantenni che vogliono vaccinarsi. Ma ci sono paesi anche tra i più grandi che hanno dovuto rinviare alla fine di marzo o addirittura ben oltre la metà di aprile, attendono ancora ad Avigliano ma attendono anche a Pisticci e in un caso come nell’altro prima della fine del mese non si arriverà al risultato ambito. Più chiara nei numeri al momento la situazione in provincia di Matera dove mancano ancora circa 8000 persone, due terzi del totale all’appello per la vaccinazione degli over 80.
Più complicato il calcolo in provincia di Potenza dove però ci sono aree tipo il distretto di Venosa, soli 9 Comuni, che hanno completato le vaccinazioni e altre zone soprattutto nell’area Sud della regione che continuano ad attendere un’accelerata e che dovranno rinviare evidentemente fino alla fine di marzo inizio aprile le vaccinazioni stesse. I sindaci continuano a richiedere di fatto una trasparenza che manca e una maggiore chiarezza sulle scelte e sui numeri in campo ma le risposte continuano a non arrivare e la delusione si acuisce. Tensione alta da Tursi a Miglionico dove il rinvio delle vaccinazioni ha portato alle dure prese di posizione dei sindaci Cosma e Comanda ma il clima è sostanzialmente uguale anche in altre aree e altri Comuni dalla provincia di Matera a quella di Potenza.
Il dato che emerge è che se non ci saranno novità non solo la vaccinazione degli over 80 si protrarrà fin oltre la metà del mese di aprile ma che per completare il percorso e garantire le secondo dosi si arriverà quasi alla metà di maggio. C’è da chiedersi poi se ci sono ad oggi scorte sufficienti per garantire tutte quante le seconde dosi a chi ha già fatto invece la prima dose.
Procede in maniera molto più spedita invece la vaccinazione con Astra Zeneca che, al momento, interessa personale scolastico e forze dell’ordine e che non sembra avere passaggi a vuoto sotto il profilo dei numeri e dei tempi che sono stati programmati fino ad ora.
E’ di ieri inoltre la notizia dell’avvio della vaccinazione per i detenuti del carcere di Potenza, che continuerà anche oggi. Per rimanere al capitolo vaccini, oggi si è registrata anche la posizione dell’Aned, l’Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto, che ha annunciato la consegna di una petizione con duemila firme al presidente della Regione, Vito Bardi. La consegna è prevista per giovedì 11 marzo, in occasione della Giornata del Rene. La petizione chiede che dializzati e trapiantati siano inseriti fra le categorie delle persone «fragili» ed ottengano quanto prima il vaccino. Secondo l’Aned, i circa 400 dializzati lucani potrebbero essere vaccinati in due giorni.
I NUMERI DI LEONE IN CONSIGLIO – Nel corso del Consiglio regionale l’assessore Leone ha spiegato che il problema sulle vaccinazioni si riferisce alla riduzione «del 30 per cento dei rifornimenti previsti». Il fabbisogno complessivo totale per operatori sanitari, , Rsa e Over 80, fragili e ultrafragili è di 202600 dosi tra prima e seconda iniezione (101.300 a iniezione). Ad oggi ne sono stati consegnati 42360 all’Asp, 21688 all’Asm, 6211 al San carlo e 1172 al Crob per un totale di 71431 cioè circa il 35% del fabbisogno complessivo ma di questi 13700 sono vaccini Astrazeneca che per ora sono destinati solo ad una fascia di popolazion specifica. La giacenza complessiva di dosi è di circa 18.000 ma di queste oltre la metà (10.489) è Astrazeneca. E’ stato inoltre spiegato il criterio di scelta dei Comuni attraverso una proporzione tra popolazione e numero di over 80 che ha portato a definire l’ordine di intervento. Durante il voto sulle mozioni via libera a quelle di maggioranza e respinta invece quella di opposizione.
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