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Una vaccinazione

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MATERA – Stop alle polemiche e un invito a trovare il modo di collaborare per ridurre i tempi della campagna vaccinale è arrivato ieri dal presidente della Federazione Medici di Medicina Generale (Fimmg) Santangelo che ha anche però ricostruito gli eventi degli ultimi giorni con i problemi soprattutto nei Comuni più grossi e proposto ad esempio di eliminare materiale cartaceo e informatizzare consenso informato e scheda anamnesica del paziente.

«La campagna vaccinale contro il Coronavirus riservata alla popolazione degli ultraottantenni nei grossi comuni della regione, oltre alle problematiche emerse nella fase organizzativa, rischia di innescare una polemica fra enti pubblici e medici di medicina generale che potrebbe minare l’efficacia della stessa campagna vaccinale» scrive Santangelo.

«Ci rendiamo perfettamente conto che organizzare in pochissimi giorni una campagna vaccinale rivolta alla fascia di popolazione più fragile non è del tutto semplice».

La Fimmg e la Medicina Generale «è sempre stata convinta della necessità del suo coinvolgimento nella campagna vaccinale, perché da anni ritiene che l’assistenza sanitaria territoriale per essere efficace ed efficiente deve essere a KM il più possibile zero. Per tali motivi fin dall’inizio di gennaio abbiamo proposto alla regione un accordo regionale sulla campagna vaccinale pur sapendo che la finanziaria 2021 non aveva postato nessuna risorsa economica sulla medicina del territorio. Abbiamo proposto di affiancare la popolazione più fragile nella compilazione del consenso informato e della scheda anamnestica. Avevamo proposto anche una nostra piattaforma informatica gratuita per gestire le prenotazioni, ma che attraverso un logaritmo poteva creare l’elenco e il calendario dei soggetti da vaccinare in base a criteri esclusivamente clinici. Abbiamo dato infine la disponibilità a vaccinare non solo i nostri pazienti ma anche quelli dei medici non aderenti. Ad oggi però l’impegno che ci è stato chiesto è stato quello di compilare le schede anamnestiche, fornire i numeri telefonici di riferimento, informare i pazienti del calendario vaccinale. Nella stragrande maggioranza dei casi (soprattutto nei piccoli comuni) non c’è stato alcun problema» racconta ancora Santangelo.

« Nei comuni più grossi ciò non sempre è stato possibile: a Potenza e a Policoro inizialmente si voleva non solo che fossero i medici a stampare le schede e i consensi ma poi li distribuissero ai cittadini. A Matera le schede anamnestiche informatizzate sono state inviate ai medici il venerdì pomeriggio, due giorni prima che iniziasse la campagna vaccinale. A Lagonegro le schede e i consensi sono stati consegnati ai medici senza che gli stessi fossero stati informati adeguatamente e soprattutto senza che la procedura fosse stata concordata.

Ma tutto questo deve essere messo alle spalle, non ci possiamo permettere di perdere tempo a polemizzare, utilizziamo il nostro tempo e il nostro intelletto per far sì che le procedure siano meno farraginose. Ad esempio perché non utilizzare gli strumenti informatici che la tecnologia mette a disposizione: il consenso informato e la scheda anamnestica potrebbero benissimo essere informatizzati» chiude Santangelo.

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