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Personale sanitario al lavoro

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POTENZA – Lo spettro della variante inglese e della terza ondata dell’epidemia da coronavirus comincia a far paura anche in Basilicata: zona gialla dallo scorso 11 gennaio, ma ormai insidiata da un’indice di contagiosità (Rt) che nelle ultime rilevazioni ha raggiunto il livello di 1,2. Un dato superiore alla media nazionale che a breve rischia di tradursi anche in un passaggio alla zona arancione, con tutte le relative restrizioni.

L’ultimo bollettino epidemiologico diffuso dall’unità di crisi anti virus della Regione ha segnalato, in particolare, 29 nuovi casi a fronte di 481 tamponi processati nelle 24 ore precedenti. Ma, nei prossimi giorni, l’aumento dei contagi potrebbe rimettere in discussione anche la didattica in presenza nelle scuole superiori lucane, dove gli studenti sono tornati in aula, al 50 per cento, lo scorso 1 febbraio.

In particolare, secondo quanto reso noto dall’unità di crisi anti virus della Regione, il totale delle vittime lucane è salito quindi a 342, col decesso di un 70enne di Melfi che era ricoverato al San Carlo di Potenza. Sono 76, invece, le persone ricoverate negli ospedali lucani, delle quali sei in terapia intensiva, tre al San Carlo di Potenza e tre al Madonna delle Grazie di Matera.

Con 43 guarigioni appena registrate, quindi, il numero dei lucani attualmente positivi è di 3.213 (3.137 in isolamento domiciliare). Mentre in totale i guariti lucani sono 10.315.

Intanto, continua a tener banco la questione vaccini, con la Cgil Basilicata che, attraverso il segretario regionale, Angelo Summa, definisce «inaccettabile» la circostanza che «a campagna vaccinale ormai partita da quasi due mesi, a oggi si è provveduto a somministrare le dosi a tutto il personale sanitario e amministrativo che opera nei presidi ospedalieri lucani e non ai lavoratori dei servizi».

«Si tratta di lavoratori e lavoratrici – ha aggiunto Summa – che si occupano di servizi essenziali, dalle pulizie alla mensa, dall’ausiliariato alla manutenzione e alla vigilanza: sempre in prima linea e senza mai risparmiarsi, per garantire gli standard di assistenza adeguati».

La Cgil lucana ha chiesto, pertanto, che «la campagna vaccinale preveda quanto prima un piano dedicato per questa tipologia di lavoratori, affinché i luoghi a maggior rischio di contagio possa diventare davvero covid free».

«Sarebbe – conclude Summa – un gran passo in avanti nella battaglia contro la pandemia».

A ieri sera in Basilicata sono state somministrate 25.081 dosi di vaccino anti-covid, il 71,4 per cento delle 34.205 consegnate.

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