Il vaccino per la lotta al Coronavirus
3 minuti per la letturaPOTENZA – Sono 74 i nuovi casi positivi al Sars Cov2, di cui 73 riguardanti residenti, su un totale di 794 tamponi molecolari registrati ieri in Basilicata. Lo rende noto la task force regionale con il consueto bollettino.
Nelle ultime 24 ore sono morte 2 persone di Potenza. I lucani guariti sono 18.
Aggiornando i dati complessivi, i lucani attualmente positivi salgono a 3.229 (+53), di cui 3.157 in isolamento domiciliare, mentre sono 10.272 le persone residenti in Basilicata guarite dall’inizio dell’emergenza sanitaria e 341 quelle decedute.
Le persone attualmente ricoverate nelle strutture ospedaliere lucane sono 74 (+5): al San Carlo di Potenza 30 nel reparto di Malattie infettive, 20 in Pneumologia, 4 in Medicina d’urgenza e 3 in Terapia intensiva; all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera 7 nel reparto di Malattie infettive, 5 in Pneumologia e 3 in Terapia intensiva.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati analizzati 222.691 tamponi, di cui 206.133 risultati negativi, e sono state testate 136.407 persone.
Nuovi cambiamenti, come ormai consueto alla fine di ogni settimana, nella mappa Covid del Paese.
Da oggi, in base alla nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, Abruzzo, Liguria, Toscana e provincia di Trento passano dal giallo all’arancione.
Lo stesso colore – arancione – è confermato per Umbria e provincia di Bolzano, mentre la Sicilia da martedì (a scadenza della vigente ordinanza) torna in giallo anche in virtù dell’indice Rt più basso d’Italia (0,66). Resta in giallo il resto delle regioni italiane. In questo quadro generale, rimangono però delle zone “rosse” circoscritte decise localmente, nelle quali preoccupano i casi Covid legati alle varianti, dove sono in vigore restrizioni più forti. In queste condizioni sono: provincia di Bolzano, dove è in vigore una sorta di auto-lockdown deciso dal presidente Arno Kompatscher; provincia di Perugia e 6 comuni ternani in Umbria; province di Chieti e Pescara in Abruzzo; comune Chiusi nel senese in Toscana e una trentina di comuni nel Molise.
Intanto, resta in vigore il divieto di spostamento tra regioni che scadeva nella giornata di oggi.
Venerdì infatti il consiglio dei ministri ha prorogato “dal 16 al 25 febbraio sull’intero territorio nazionale” il divieto di “ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome“, fatti salvi motivi di salute, necessità o lavoro, così come sono consentiti gli spostamenti per tornare al proprio domicilio o per raggiungere la seconda casa.
Riepilogando, dunque, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome vede in area gialla Calabria, Campania, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta, Veneto.
In area arancione ricadono Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Sicilia, Umbria.
Arriva a quota 2.978.284 il numero delle vaccinazioni somministrate in Italia, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, e aggiornati alle 15 di oggi, 14 febbraio 2021.
Vaccino inoculato a 1.878.145 donne e 1.100.139 uomini.
Il totale delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose), invece, è di 1.281.049.
Il maggiore numero dei destinatari è rappresentato da operatori sanitari e sociosanitari (2.027.318), seguito da personale non sanitario (556.718), ospiti delle strutture sanitarie (323.540) e over 80 (70.708).
Le regioni con la percentuale maggiore di somministrazioni rispetto alla dotazione sono Valle d’Aosta (99,4%), provincia autonoma di Bolzano (95,5%), Piemonte (91,8%), quella con la minore percentuale è la Calabria (62,4%).
Ecco nel dettaglio le singole regioni: Abruzzo (72,4%), Basilicata (71,6%), Calabria (62,4%), Campania (84,8%), Emilia-Romagna (85,5%), Friuli Venezia-Giulia (82,4%), Lazio (79%), Liguria (66,9%), Lombardia (84,1%), Marche (837%), Molise (76,6%), Provincia autonoma Bolzano (95,5%), Provincia di Trento (82,2%), Piemonte (91,8%), Puglia (80,4%), Sardegna (74,4%), Sicilia (75,5%), Toscana (88,1%), Umbria (75,5%), Valle d’Aosta (99,4%), Veneto (78,4%). L’allerta resta quindi alta.
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