3 minuti per la lettura
POTENZA – Un nuovo focolaio (dopo quello venuto alla luce a fine novembre) con 14 operatori positivi al covid 19 tra i dipendenti della residenza per anziani il Sicomoro di Potenza. Mentre a Policoro sono risultati positivi 23 dei 200 tamponi effettuati nei giorni scorsi ad altrettanti alunni di 9 classi della scuola media dell’Istituto Comprensivo 2 “Giovanni Paolo II”.
Sono questi i due fronti più caldi dell’emergenza sanitaria in Basilicata, a poco meno di un mese dall’allentamento delle restrizioni imposte durante le festività natalizie.
A destare preoccupazione c’è soprattutto la situazione nella casa di riposo potentina, seconda in città per numero di persone ospitate. Qui infatti ospiti e operatori aspettavano dagli inizi di gennaio di essere sottoposti a vaccino. Pertanto, in seguito alla scoperta del nuovo focolaio, che al momento coinvolgerebbe soltanto alcuni operatori (tutti asintomatici, ndr), il rischio è un ulteriore rinvio della profilassi di immunizzazione. Con tutti i rischi che questo comporta. Ma si teme che nei prossimi giorni possano conclamarsi anche contagi tra gli ospiti troppo recenti per essere rilevati dai tamponi effettuati lo scorso fine settimana.
Da chiarire, infine, c’è l’origine del contagio, e il “caso” rappresentato da 5 dei 14 operatori positivi, che erano risultati infetti già a fine novembre, e a metà gennaio erano stati dichiarati guariti. Un caso su cui anche l’unità di crisi anti virus della regione pare intenzionata a effettuare un approfondimento per capire se ci si trovi di fronte a delle «positività di lungo termine non infettanti». Come già visto in altre situazioni. Escludendo, quindi, il sospetto che una falsa guarigione possa aver innescato questo nuovo focolaio.
Alta tensione, poi, a Policoro, dove la scoperta della positività di un’insegnante, che venerdì scorso aveva già portato alla chiusura della scuola media del comprensivo 2, si è evoluta nel peggiore dei modi, pur se i 23 bambini (molti dei quali nati tra il 2007 e il 2008) pare che siano tutti, o quasi, asintomatici. Tantissimi, infatti, i genitori, i fratelli e sorelle, i nonni, gli zii, che sono entrati nel percorso della tracciabilità dei contatti stretti dei ragazzini positivi. Molti genitori, poi, nell’osservare la quarantena, non potranno recarsi al lavoro. E mancano ancora i risultati dei tamponi effettuati per la filiera della scuola dell’infanzia di via Dante, anch’essa chiusa venerdì scorso.
Intanto, nell’ultimo bollettino epidemiologico diffuso dalla Regione, è salita ulteriormente di 3 la conta delle vittime lucane della pandemia, col decesso di un paziente di Lavello, uno di Potenza e uno di Castelmezzano.
Da via Verrastro hanno reso noto che dai 204 tamponi molecolari processati domenica sono stati 15 i nuovi contagiati lucani emersi, contro 31 guariti più altri 5 che non erano stati registrati nelle scorse settimane.
Dei 3.048 pazienti covid presenti in regione, quindi, solo 83 sarebbero ancora ricoverati in ospedale, tra il «San Carlo» di Potenza (31 nel reparto di malattie infettive, 29 in pneumologia e sei in medicina d’urgenza), e il Madonna delle Grazie» di Matera (dove c’è l’unico paziente in terapia intensiva, più dieci infettati nel reparto di malattie infettive e sei in pneumologia).
Ieri è salito a 21.481, infine, il numero di dosi di vaccino somministrate in regione, a fronte delle 27.225 dosi consegnate alle aziende sanitarie lucane.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA