L'ospedale San Carlo di Potenza
3 minuti per la letturaPOTENZA – Salgono a 38 le vittime lucane del covid 19, con un 78enne deceduto al San Carlo che è l’ottavo caduto tra gli ex ospiti della casa di riposo privata “Ramagnano” di Marsicovetere. Ma il contagio non si ferma, e raggiunge diciassette ostetriche e due operatrici socio sanitarie in servizio al punto nascite del San Carlo di Potenza, che sabato scorso avevano partecipato a una cena per festeggiare per il quarantesimo compleanno di una di loro.
Più due anestesisti in servizio nello stesso reparto. Inoltre torna a colpire anche nell’ex zona rossa di Tricarico, dove i tamponi effettuati hanno rivelato 7 nuovi positivi, incluso un operatore della “casa della salute” dell’ospedale, e si attende l’esito di altri 200 test effettuati a stretto giro per provare a circoscrivere il focolaio.
Si è chiusa così, col numero dei pazienti lucani affetti da coronavirus (residenti e non) che pare destinato a raggiungere quota 500 oggi stesso, e l’annuncio della didattica differita nel liceo del paese natale di Rocco Scotellaro e in una serie di altri centri lucani, l’ultima giornata sul fronte dell’emergenza sanitaria.
Oltre al liceo di Tricarico, infatti, oggi resteranno chiuse anche scuola dell’infanzia e primaria a Castelmezzano, dove sarebbe stato accertato un contagio, e le scuole di ogni ordine e grado ad Avigliano. È qui infatti che si sarebbe tenuta la cena dei sospetti per il focolaio esploso tra le ostetriche del punto nascite di Potenza, e i figli di alcuni dei presenti sarebbero risultati positivi. Per questo il sindaco Giuseppe Mecca ha deciso di andare sul sicuro.
Ieri sull’accaduto al San Carlo è intervenuto anche il Dipartimento salute della Regione sostenendo che «il focolaio non è partito all’interno del nosocomio, ma è legato a un evento privato a cui hanno preso parte fuori dalla struttura sanitaria diversi addetti del reparto, non osservando le necessarie misure di sicurezza».
Da via Verrastro, inoltre, hanno voluto rassicurare sul regolare prosieguo delle attività del punto nascite, grazie a una quindicina di altre ostetriche in servizio, che non hanno partecipato ai festeggiamenti “incriminati” e sono già risultate negative al tampone, o sono in attesa a momenti dell’esito dello stesso. Oggi, ad ogni modo, verranno completati i test su tutto il personale del Dipartimento materno infantile del San Carlo, che da programma dovrebbero essere ripetuti tra 4 giorni. Intanto su Facebook sono state cancellate le foto dei festeggiamenti sotto accusa e la “festeggiata” ha voluto replicare rivendicando di essersi attenuta alle regole in vigore la scorsa settimana.
Quanto all’origine del contagio, che potrebbe essersi diffuso in occasione di quel momento di convivialità, inoltre, più di qualcuno ieri ha fatto notare che l’ostetrica che ha lanciato l’allarme, dopo essersi sottoposta a tampone prima di partire per la Toscana (dove avrebbe voluto partecipare a una selezione universitaria), aveva accolto qualche settimana fa la prima partoriente positiva ricoverata al San Carlo.
Ma i dubbi restano tanti. Potrebbero non essere collegati al focolaio delle ostetriche, quindi non essere riconducibili a contatti intra-ospedalieri, poi, i contagi dei due anestesisti. Ma qualcosa di più su quest’ultimo aspetto dovrebbe capirsi dai tamponi che verranno effettuati nelle prossime ore. Ieri tra gli oltre trenta nuovi contagi accertati sono stati registrati pazienti in isolamento in diversi comuni lucani, diversi dei quali mai colpiti dal virus prima come Oppido Lucano, Montemilone, Vaglio e Noepoli.
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