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POTENZA – Ventisei giorni dall’ultimo contagio “locale”. Poi soltanto casi “d’importazione”.
È una Basilicata sostanzialmente libera dal covid-19 quella che ieri ha festeggiato il primo giorno d’estate, e nelle prossime settimane si prepara a affrontare una nuova fase del contrasto all’emergenza sanitaria, legata perlopiù all’arrivo di turisti ed emigrati intenzionati a trascorrere qualche giornata nelle loro terre natie.
Mercoledì, infatti, ricorerranno le quattro settimane canoniche dalla notizia della positività al covid 19 del tampone prelevato da una donna di Potenza, domiciliata in struttura di Forenza che ospita i militari della Guardia di finanza di stanza nel Centro per i rimpatri di Palazzo San Gervasio. La stessa struttura dove a metà aprile era stato già riscontrato il contagio di un cuoco arrivato dalla Lombardia.
Quattro settimane senza contagi sono il termine fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità per dichiarare la fine dell’epidemia su un territorio specifico. Se non vi fosse stata la fine del blocco dei trasferimenti tra regioni, quindi, la Basilicata avrebbe potuto aspirare ragionevolmente al primato nella liberazione dal coronavirus. Ma anche se si considerano gli ultimi due casi di importazione registrati, ovvero la coppia di Grottole rientrata due settimane fa dall’Egitto, a oggi restano comunque 10 i giorni col numero complessivo dei contagi lucani fermo a 414.
Nell’ultimo bollettino epidemiologico diffuso dai vertici della Regione sono stati comunicati gli esiti di oltre 300 tamponi effettuati sabato, e il numero dei pazienti tuttora positivi in Basilicata viene fissato a 6, a cui andrebbero aggiunti altri 7 pazienti in isolamento domiciliare qui, benché registrati altrove.
Via Verrastro ha anche annunciato che oggi, dopo oltre 3 mesi di comunicazioni ininterrotte, non dovrebbe essere diffuso «per problemi tecnici» il bollettino con il dato dei tamponi analizzati domenica.Sempre ieri si è conclusa, a Matera, la seconda e ultima gi
ornata di esami nell’ambito dell’indagine di sieroprevalenza in corso in tutta Italia che è stata promossa da ministero della Salute, Istat e Croce Rossa Italiana su un campione complessivo di 150mila cittadini.
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