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Mezzi di Basilicata 118 durante l'emergenza Covid-19

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POTENZA – Slitta alla prossima settimana, a meno di ulteriori rinvii, la possibilità di prenotare visite e prestazioni sanitarie non urgenti nelle strutture del sistema sanitario regionale lucano, che da ieri hanno ripreso l’attività ordinaria. Eccezion fatta per ricoveri e interventi chirurgici.
La frenata rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, anche agli stessi operatori del Centro unico di prenotazioni (Cup), è arrivata poco prima dello scoccare della mezzanotte di domenica, quando è iniziata ufficialmente la fase due della sanità lucana. Una ripartenza particolarmente attesa dopo il blocco iniziato il 10 marzo, a causa dell’emergenza covid, di una serie di attività “non salvavita”, ma comunque importanti per la qualità della vita di tanti lucani. Vuoi perché riferite a patologie già note, vuoi perché collegate a insorgenze di questi mesi. In particolare: la «specialistica ambulatoriale; la «riabilitazione estensiva» (ambulatoriale, domiciliare e semiresidenziale); l’«attività sociosanitaria (…) semi residenziale per non autosufficienti, per disabili, per pazienti affetti da disturbo mentale, inclusi i disturbi del neurosviluppo e del neuropsichiatrico»; la «diagnostica per immagini»; le «branche specialistiche erogate dalle strutture private accreditate e private autorizzate», e le «prestazioni rese negli studi professionali».

Alla base del rinvio della possibilità di prenotare le prestazioni sanitarie richieste ci sarebbe la necessità di smaltire, in via prioritaria, quelle per cui erano stati fissati degli appuntamenti nei due mesi appena trascorsi. Nell’attesa che gli interessati vengano contattati, uno a uno, per la comunicazione di «data e fascia oraria di erogazione della prestazione», tuttavia, sembra impossibile definire quando questo arretrato sarà smaltito. Così anche quanto riferito a chi ieri si è rivolto agli operatori del Cup, ovvero di riprovare all’inizio della prossima settimana, pare più un auspicio che altro. Quasi un invito implicito a rivolgersi, ove possibile, al privato, dove il grosso delle strutture pare aver avviato la “ripresa” con molta più convinzione.
La prima giornata della fase 2 della sanità lucana è stata segnata anche da ulteriori tensioni nel polo sanitario Madre Teresa di Calcutta di Potenza, dove già la scorsa settimana, a causa delle restrizioni all’ingresso di più persone nei locali al chiuso e degli obblighi di sanificazione continua, si erano registrati assembramenti all’esterno degli sportelli di scelta di pediatri e medici di medicina generale, e a quelli per le esenzioni. Una situazione che si è ripetuta ieri mattina spingendo alcune persone a chiamare i carabinieri quando i funzionari dell’Asp hanno annunciato la chiusura degli sportelli, a mezzogiorno. Annuncio ritirato subito dopo con la prosecuzione delle attività fino al pomeriggio per esaurire le richieste delle persone rimaste in fila per ore.

In una nota diffusa nel pomeriggio l’Asp ha poi comunicato che da oggi gli sportelli in questione saranno spostati dal polo sanitario di via del Gallitello agli uffici di via Ciccotti, per permettere che all’interno del primo, come in «tutte le sedi distrettuali dell’Asp», da oggi riprendano «gradualmente» le attività di specialistica ambulatoriale, «con previsione di attivare tutte le branche entro fine mese».
«Si inizierà – spiega l’Asp – con le branche specialistiche per le quali vi è maggiore richiesta ed a maggiore valenza per i soggetti fragili ed affetti da patologie croniche». In particolare la cardiologia (a Potenza, Venosa, Rionero, Senise, Lauria e Chiaromonte), la diabetologia (a Potenza e Rionero), la dermatologia (a Venosa e Chiaromonte), la ragiologia (a Potenza), la gastroenterologia (a Venosa), la Fisiatria (a Lauria e Chiarommonte), l’odontoiatria (a Lauria), l’endocrinologia e la medicina interna (entrambe a Chiaromonte).
«Resta invariata – conclude l’Asp – l’erogazione delle prestazioni, mai sospese, urgenti e di quelle che, ancorché programmabili, non sono differibili se non senza documento per la salute dell’utente».
Sul fronte epidemiologico, infine, il decimo lunedì dall’esplosione della crisi sanitaria ha fatto segnare un nuovo respiro di sollievo dopo i 4 casi ufficializzati domenica, col numero dei contagi complessivi fermo a 390 e i lucani attualmente positivi al covid 19 che scendono a 150.
Stando a quanto comunicato in serata dal sindaco di Grassano Filippo Luberto, infatti, sarebbero risultati negativi i tamponi effettuati ai parenti degli ultimi due contagi registrati in paese: una donna ricoverata da gennaio nel reparto di lungodegenza del presidio ospedaliero di Tricarico (già trasferita al Madonna delle Grazie di Matera); e un’operatore della protezione civile. Tamponi estesi anche ai colleghi di quest’ultimo risultati perfettamente sani.

Altre notizie confortanti da Atella, dove l’amministrazione comunale ha reso noto l’esito negativo dei tamponi effettuati nei giorni scorsi su agenti polizia locale, medici di base, farmacisti e volontari, e dei test rapidi a cui sono stati sottoposti i dipendenti della municipalizzata che gestisce la più importante discarica della regione (Ama).
Proseguiranno fino a sabato, invece, i test rapidi sui dipendenti della Criscuolo Eco-Petrol service di Viggiano. A comunicarlo è stato il responsabile Uil per il distretto Eni, Giovanni Galgano, dopo un incontro con la direzione aziendale sull’attuazione dei protocolli di sicurezza adottati, che prevedono «anche una polizza assicurativa per tutti i dipendenti in caso di contaminazione da covid 19».

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Eugenio Furia

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