2 minuti per la lettura
POTENZA – Si terrà domattina negli spazi dell’Ente fiera autonomo Basilicata, nella zona industriale di Tito, la prova unica del concorsone della Regione per l’assunzione con contratto a tempo indeterminato di 112 funzionari di categoria D1. Contratti da 18 ore settimanali, vale a dire la metà delle 36 ore standard, che senza straordinari ed eventuali integrazioni dovrebbero valere qualcosa in più di 900 euro al mese nette di busta paga.
Ad annunciare il gran giorno, ieri, è stato il governatore Vito Bardi in persona, parlando di «una concreta risposta ai precari storici della Regione Basilicata che per anni hanno subito il rinnovo di contratti temporanei, senza certezze per il futuro».
A contendersi i 112 positi, infatti, saranno solo ed esclusivamente quanti hanno prestato servizio per la Regione, con contratti di lavoro precario, dall’entrata in vigore della cosiddetta legge Madia, ad agosto del 2015, in poi.
Tra i requisiti, però, è previsto altresì che i candidati abbiano accumulato almeno 3 anni di esperienza, anche non continuativi, e cumulabili dal 2010. Oltre a una laurea di qualunque tipo.
Il risultato è stato che su 144 domande arrivate in Regione entro il termine del 13 dicembre dell’anno scorso solo 125 sono state ammesse. Tutte di «precari storici – hanno spiegato da via Verrastro – impegnati, a partire dal 2010, nelle attività di assistenza tecnica sui Fondi europei e nei Dipartimenti regionali».
Per quanti otterranno l’idoneità alla prova di domani, ma non si collocheranno nelle prime 112 posizioni della graduatoria finale, quindi, resta comunque la concreta possibilità di un ripescaggio attraverso uno scorrimento di graduatoria negli anni a venire.
La prova di domani avrà contenuto «teorico pratico» e, stando a quanto previsto dal bando del concorso: «potrà consistere nella redazione di provvedimento amministrativo, ovvero nella redazione di pareri o note, analisi e/o soluzione di un caso».
Agli elaborati prodotti verranno assegnati fino a 30 punti, con una soglia di sufficienza fissata – pena l’inidoneità – a 21. Gli altri 10 punti, invece, verranno assegnati sulla base della valutazione dei titoli di studio e l’esperienza posseduti dall’aspirante regionale.
«Nel formulare gli auguri ai candidati – ha dichiarato ieri Bardi -, desidero rimarcare la volontà di questo governo regionale di affermare i principi di imparzialità e meritocrazia anche in occasione delle nuove assunzioni che abbiamo previsto col Piano triennale dei fabbisogni, oggi al vaglio dei Revisori dei Conti».
«Col prossimo Piano triennale per i fabbisogni del personale – ricorda Bardi – contiamo di assumere nuovo personale, stabilizzare l’intera platea del precariato storico ampliando di 5 posti la categoria C e di 13 la categoria D e di attuare progressioni verticali per i dipendenti in servizio a tempo indeterminato. Una pubblica amministrazione efficiente ed efficace, conclude Bardi, deve poter contare su risorse stabili e qualificate. Dopo anni, possiamo dire basta al precariato e sì a concorsi pubblici semplificati».
Nel 2013 la Regione aveva già avviato un’altra selezione per 50 contratti triennali riservati ai precari al lavoro nei suoi uffici, ma la procedura era stata bloccata dopo il presunto trafugamento delle domande della prova d’esame.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA